Mons. Luigi Bettazzi: dai missionari a Pax Christi, “spirito profetico, scomodo e missionario”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Un vescovo “scomodo”, con lo spirito del missionario profetico, “incarnato nel mondo”, grande amico di don Tonino Bello, in prima linea per la pace e i diritti. Dalla parte dei popoli e non del potere; contro le guerre, la militarizzazione, le armi, a favore della risoluzione politica dei conflitti e per la non violenza. Tutto questo è stato mons. Luigi Bettazzi, per 33 anni vescovo di Ivrea, presidente emerito di Pax Christi, deceduto il 16 luglio all’età di 99 anni. Del vescovo parlano a “Popoli e Missione” alcuni testimoni che lo hanno conosciuto, tra i quali don Renato Sacco, consigliere di Pax Christi, tracciando un ricordo niente affatto scontato dell’ultimo padre conciliare. “Non è giusto ed è irrispettoso fare oggi, di Bettazzi, un santino: era un uomo di lotta e non un santino”, dice don Sacco. “Spesso mons. Bettazzi veniva visto dentro la Chiesa come una persona scomoda, perché diretta e coerente; ma poiché era gioviale e socievole qualcuno si limitava a ridurlo a un uomo capace di raccontare delle barzellette”. Bettazzi era “uomo di grande coerenza e di grandi scelte, che non taceva”, racconta don Sacco. “Ha testimoniato la sua missionarietà senza fare sconti a nessuno”. Luigi Bettazzi è stato “un servitore del vangelo, come Oscar Romero”.
Dice di mons. Bettazzi fra Ettore Marangi, frate francescano e missionario in Kenya: “Bettazzi è entrato molto presto nella mia vita, quando ero ancora un giovane liceale e venne a tenere un incontro con gli studenti a Martina Franca; mi sorprese e mi infastidì parzialmente perché il cammino di fede che portavamo avanti nella nostra parrocchia era piuttosto intimistico mentre lui coniugava il vangelo non solo con la realtà sociale e politica, ma lo faceva in modo profetico. Diciamo che ebbe un influsso molto positivo su di me a partire da questo incontro che mi sconvolse”. Marangi aggiunge: “È uscito presto dal modello di vescovo come amministratore della propria diocesi e ha incarnato il modello della dimensione missionaria che dovrebbe essere di ogni vescovo che si manifesta verso la sollecitudine anche per tutte le chiese, per la chiesa universale non solo per la propria”.
Maria Soave Buscemi, missionaria fidei donum laica e biblista, afferma: “Tutte le volte che ho proposto la lettura popolare della Bibbia, qui alla casa di Pax Chirsti a Firenze, e anche al compimento dei suoi 99 anni, mons. Bettazzi era sempre presente col suo quadernetto per prendere appunti e diceva: ‘Che bello! avessi saputo tutte queste cose prima sarebbero state di grande aiuto nel cammino di pastorale della Chiesa’”.

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