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Parlamento Ue: direttiva su violenza contro le donne. Definizione penale di stupro basata sull’assenza di consenso, norme severe per il web

Le commissioni del Parlamento europeo per le libertà civili e i diritti delle donne hanno approvato le modifiche a una proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. “Basandosi sulla proposta della Commissione per una definizione penale di stupro basata sull’assenza di consenso, i deputati – spiega un comunicato diffuso a Bruxelles – cercano di aggiungere paura e intimidazione all’elenco dei fattori che precludono il libero processo decisionale”. “Il consenso deve essere valutato tenendo conto delle circostanze specifiche”, affermano i deputati. Propongono inoltre norme penali complementari sulla violenza sessuale (vale a dire qualsiasi atto sessuale non consensuale che non può essere definito stupro) e chiedono una legislazione dell’Ue in materia di mutilazione genitale, sterilizzazione forzata, matrimonio forzato e molestie sessuali sul lavoro. I deputati chiedono che l’elenco delle circostanze aggravanti sia ampliato per includere: la gravidanza, il disagio, l’essere vittima di tratta; atti particolarmente inumani, degradanti o umilianti; reati che comportano la morte o il suicidio di persone a carico; reati commessi contro un personaggio pubblico, inclusi giornalisti e difensori dei diritti umani; intento di preservare o ripristinare “l’onore”; intento di punire le vittime per il loro orientamento sessuale o altri attributi della loro identità.
Il progetto di relazione del Parlamento europeo per contrastare la violenza contro le donne e prevenire gli stupri tratta anche delle forme di violenza e molestia online.

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