Diocesi: Fano, mons. Trasarti ha ricevuto la cittadinanza onoraria. “Misuriamo il nostro passo con gli ultimi”

“Sono lieto e commosso per tanto onore attribuito a me come persona, ma, presumo, a tutta la diocesi inserita, attraverso i miei preti, con il loro costante e ammirevole impegno nel nostro amato territorio”. Visibilmente commosso mons. Armando Trasarti, amministratore apostolico di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, che ieri, nella cornice dell’ex chiesa di San Francesco, ha ricevuto dalle mani del sindaco di Fano, Massimo Seri, la cittadinanza onoraria.
La serata si è aperta con un video dedicato proprio a mons. Trasarti che ha cercato di riassumere, in sedici minuti, i suoi sedici anni di ministero episcopale in diocesi. La parola è poi passata ai quattro sindaci. “Un vescovo – ha affermato il sindaco di Fossombrone, Massimo Berloni – che, data la sua presenza costante nei problemi del territorio, avrebbe potuto fare il sindaco! Un vescovo presente, che ha saputo tessere l’unione tra le varie parrocchie, unione che ha portato frutto”. Poi un pensiero particolare ai detenuti della casa di reclusione di Fossombrone. “Per loro lei è sempre stato il loro vescovo, si sono sentiti prediletti e già manca moltissimo”. Il sindaco di Cagli, Alberto Alessandri, ha ricordato che mons. Trasarti “è stato un vescovo coinvolgente che ci ha reso costantemente partecipi anche nelle sue omelie e un vescovo intelligente che ha saputo esserci nel modo giusto con ogni persona”. Graziano Ilari, vicesindaco di Pergola, ha voluto delinearne la figura con tre parole: attenzione, presenza e vicinanza, termini che “sintetizzano il suo modo di agire da pastore e da uomo che si è sempre rivolto a tutti con un’attenzione particolare al vasto territorio diocesano”.
Una presenza forte e puntuale l’ha definita il sindaco di Fano, Seri. “Dalla sua cattedra ha insegnato, mai prima di aver provato, a comprendere i bisogni e le difficoltà della nostra comunità” e “si è spesso speso in prima persona affinché le richieste, talvolta materiali, dei cittadini venissero accolte o avessero le dovute attenzioni”. “Lei – ha aggiunto Seri – è stato un combattente nei molteplici momenti avversi che hanno, in qualche modo, attaccato la nostra città, ancor di più quando la malattia si è abbattuta su di lei non si è arreso e ha lottato, con corpo e spirito, perché il vero pastore non abbandona mai il suo gregge e lei non lo ha fatto”. Dopo la consegna della pergamena e il dono che il Comune ha voluto offrire al vescovo, una ceramica realizzata da Laura Lippera raffigurante gli stemmi antico e nuovo della città, mons. Trasarti ha esortato: “Privilegiate le persone. Mettete al centro del vostro impegno politico l’uomo, tutto l’uomo. La persona e non il calcolo di parte. La persona, e non le astuzie del potere. Ascoltate le persone. Guardate in faccia gli ultimi. Servite il popolo e il bene comune. Servite tutto il popolo che vi è stato affidato, non solo quelli che vi hanno votato. Vi raccomando particolarmente gli ultimi: proviamo a misurare il nostro passo con il loro, senza lasciare indietro nessuno!”.

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