Sinodo: Instrumentum laboris, “dare nuovo slancio alla partecipazione dei laici”, per “reale corresponsabilità”

“Dare nuovo slancio alla partecipazione peculiare dei laici all’evangelizzazione nei vari ambiti della vita sociale, culturale, economica, politica, nonché di valorizzare il contributo delle consacrate e dei consacrati, con i loro diversi carismi, all’interno della vita della Chiesa locale”. E’ uno degli auspici espressi nell’Instrumentum laboris del Sinodo, in cui si fa presente l’esigenza di “nuovi ministeri al servizio di una Chiesa sinodale”. Le Assemblee continentali chiedono, infatti, “un maggiore riconoscimento dei Ministeri battesimali e la possibilità di realizzarlo nel registro della sussidiarietà tra i diversi livelli della Chiesa”. “Una Chiesa tutta ministeriale non è necessariamente una Chiesa tutta di Ministeri istituiti”, si fa presente nel testo: “Ci sono legittimamente molti ministeri che scaturiscono dalla vocazione battesimale: i ministeri spontanei, alcuni ministeri riconosciuti che non sono istituiti e altri che, mediante l’istituzione, ricevono una specifica formazione, missione e stabilità. Crescere come Chiesa sinodale comporta l’impegno di discernere insieme quali ministeri devono essere creati o promossi alla luce dei segni dei tempi, come risposta a servizio del mondo”. L’obiettivo è quello di “una reale ed effettiva corresponsabilità in chiave missionaria per una più piena realizzazione di vocazioni, carismi e ministeri di tutti i battezzati”, coinvolgendo nella partecipazione effettiva alla corresponsabilità nella missione anche quei fedeli che, “per diverse ragioni, sono ai margini della vita della comunità, ma che secondo la logica del Vangelo possono offrire un contributo insostituibile”: persone anziane e ammalate, persone con disabilità, persone povere, persone prive di formazione culturale.

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