Ue: politica di sicurezza e di difesa comune, l’Unione “rafforza le sue missioni civili per rispondere meglio alle crisi in tutto il mondo”

(Bruxelles) Oggi il Consiglio e i suoi Stati membri hanno concordato un nuovo “patto civile” sulla politica estera e di sicurezza, “un risultato fondamentale della bussola strategica approvata nel marzo 2022”, si legge in un comunicato diffuso a Bruxelles. “Più di 2.200 donne e uomini lavorano in 13 missioni civili in tre continenti. Reagiscono a una varietà di situazioni, dal monitoraggio delle crisi al rafforzamento delle capacità dei Paesi partner, al sostegno al lavoro della polizia o della magistratura. Il loro ruolo è fondamentale”. “Con il nuovo patto renderemo le nostre missioni più efficaci agendo più rapidamente, proteggendoci da minacce nuove ed emergenti, investendo in maggiori e migliori capacità civili e cooperando maggiormente con i nostri partner”, ha affermato Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza. “Il patto mira a rafforzare l’aspetto civile della politica di sicurezza e di difesa comune e a migliorare l’efficacia, l’impatto, la flessibilità e la solidità delle missioni civili. Ciò consentirà loro di affrontare in modo più efficiente le sfide alla sicurezza attuali, emergenti e future”. Il patto consentirà inoltre all’Ue di affrontare “in modo più efficace l’attuale contesto geopolitico segnato dal ritorno della guerra in Europa con la guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina”. L’Ue prevede di essere pronta a schierare 200 esperti civili entro 30 giorni, se necessario, anche in ambienti complessi.
Il nuovo patto comprende “impegni concreti per rafforzare il quartier generale delle missioni civili, rafforzare la resilienza degli Stati ospitanti e delle missioni correlate, potenziare le sinergie con altri strumenti dell’Ue nell’ambito dell’approccio integrato ai conflitti e alle crisi e promuovere il coordinamento e la cooperazione con la giustizia e gli affari interni e altri attori e partner dell’Ue. Mira inoltre a investire ulteriormente al fine di aumentare il numero di esperti distaccati in tutte le missioni e a tutti i livelli, con l’obiettivo di raggiungere almeno il 40% di partecipazione femminile e il 100% di personale distaccato in posizioni operative”.

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