Adolescenti: Anpil, a Milano la “seduta sospesa” per offrire supporto psicologico a chi non può permetterselo

In alcune zone della Lombardia il problema della dispersione scolastica è serio e spesso trascurato. “Sono ormai diversi anni – spiega Massimiliano Salierno, direttore di Anpil, una onlus che porta avanti diversi progetti in Italia e all’estero – che abbiamo avviato azioni incisive per non lasciare soli gli adolescenti. Gallaratese, Quarto Oggiaro, Bovisa sono quartieri a rischio, dove i ragazzi delle scuole elementari e medie, più che disertare i banchi, si limitano, diciamo così, a riscaldarli. Mi spiego meglio: i servizi sociali da noi funzionano bene e ripetute assenze farebbero scattare l’allarme. Per questo motivo, il problema non è tanto esserci nelle aule, ma come starci. I ragazzi mostrano disinteresse e questo segna il loro destino. Inevitabilmente”.
Per questo, Anpil, nel 2010, ha aperto lo Spazio Ascolto Famiglie, un luogo e un contesto operativo dove operatori professionali prendono in carico non solo i bisogni dei bambini e degli adolescenti ma tutto il contesto familiare e scolastico: “I problemi che emergono – afferma Michele Augurio, che dello Spazio è il responsabile – sono soprattutto di carattere relazionale fra moglie e marito e fra genitori e figli. Abbiamo un percorso di auto mutuo aiuto in cui 20 nuclei si confrontano sulle più disparate problematiche. Parlare, sentirsi capirti, confrontarsi, condividere è una medicina potentissima”. Augurio cita ance il problema della solitudine – vissuta soprattutto dai ragazzi, connessi con gli altri perlopiù solo virtualmente – che, con la pandemia, si è decisamente ampliato: “Nei nostri vari progetti -dice Salierno – abbiamo notato come la solitudine sia ormai un sentimento costante e pericoloso. Per questo, abbiamo ritenuto che fosse arrivato il momento di sostenere gli adolescenti della nostra zona con un supporto psicologico. Un supporto che fosse studiato su misura e che quindi andasse oltre il nostro spazio di ascolto. Non tutti, però, potevano permettersi di accedere a un aiuto del genere perché ha un costo. Per questo, abbiamo deciso di adottare un metodo che, da decenni, si adotta a centinaia di chilometri da noi. E così siamo passati dal caffè alla seduta sospesa. Chi vuole insomma può pagare un trattamento di questo tipo a chi non ha i soldi per poterlo fare. La risposta è stata incoraggiante. In tanti, hanno voluto aderire all’iniziativa e ora si aprono spazi interessanti. Anche perché quello che stiamo provando ad arginare è una vera e propria questione sociale che riguarda le nuove generazioni ed è quindi destinata a segnare gli anni a venire”.
Anpil ha come focus l’infanzia e l’adolescenza a rischio: “In Italia come nel mondo – precisa il direttore dell’onlus -. Ci interessiamo di quanto accade nel nostro territorio con la stessa passione con cui interveniamo in posti lontani. Operiamo anche ad Haiti, in Guatemala, nel Mozambico, in Paraguay e nella Repubblica Democratica del Congo. Per noi, ogni luogo è vicino per favorire l’inclusione scolastica e una formazione di qualità: migliorando le condizioni del singolo bambino, si aiuta indirettamente il suo nucleo familiare e di conseguenza anche la sua comunità. Ma non solo. Al centro della nostra attività all’estero anche progetti per lo sviluppo e l’autosufficienza economica, progetti finalizzati a migliorare situazioni igienico-sanitarie, tutelando i diritti dei minori e delle donne. Senza dimenticare l’acqua, bene prezioso ovunque ma in alcuni Paesi in particolare”.

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