Biodiversità: Fiorentino (Nbfc), “il nostro lavoro prevede il monitoraggio dell’ambiente e lo studio di soluzioni”

“Nbfc è stato concepito seguendo il modello Hub & Spoke, un sistema di gestione e sviluppo delle reti nel quale le connessioni si realizzano – usando per analogia un’espressione riferita alla ruota della bicicletta – dallo spoke (raggio) verso l’hub (perno centrale) e viceversa”, ha detto il presidente di Nbfc, Luigi Fiorentino, in occasione della presentazione del National Biodiversity Future Center (Nbfc), il primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità, che sarà coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
“Dall’hub centrale, con sede presso l’Università degli studi di Palermo, si dipartono così 8 raggi (spoke) dedicati alle problematiche legate al mare, alla terra e acqua dolce, alle aree urbane e alle ricadute sulla società, ciascuno dei quali comprende diversi partner affiliati (università, enti pubblici di ricerca e società private). Ogni area di interesse prevede due nodi incaricati del monitoraggio dell’ambiente e dello studio di soluzioni, affidate al Cnr e alle più prestigiose Università italiane”, ha aggiunto Fiorentino.
Una grande comunità che metterà a sistema tutte le ricerche italiane sulla biodiversità e le istituzioni già impegnate sul territorio (parchi, riserve, aree marine protette, associazioni ambientaliste, comunità e reti locali), rendendole un obiettivo strategico del Paese e lasciando in eredità, nel 2026, progetti che possano proseguire autonomamente. Attraverso questa rete nazionale estesa di università, centri di ricerca, associazioni e altri soggetti privati e sociali, il Consorzio avrà la possibilità di intraprendere azioni concrete, efficaci e immediate per arrestare la perdita di biodiversità, contribuendo a perseguire l’obiettivo di proteggere il 30% del territorio italiano entro il 2030, come chiede l’Ue, e promuovendo, nella scienza e nella politica, i processi di conservazione, ripristino e valorizzazione nella biodiversità. Saranno create reti di collegamento tra la comunità scientifica, le amministrazioni nazionali e locali, il mondo imprenditoriale e i territori. Saranno sviluppate nuove tecnologie per migliorare la ricerca, creando nuove opportunità di lavoro e formando, come prevede il Pnrr, una nuova classe di ricercatori, cioè gli scienziati di domani.
Come eredità principale dell’Nbfc, sarà istituito il “Biodiversity Science Gateway”: una grande infrastruttura virtuale, che si appoggerà ad alcune sedi fisiche in Italia e alla nave oceanografica “Gaia Blu” del Cnr, con il compito di trasformare la ricerca scientifica in conoscenza diffusa e in realtà aziendali innovative.
In tale quadro, il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica e il Consiglio nazionale delle ricerche hanno recentemente sottoscritto un Accordo quadro di collaborazione scientifica per attività di monitoraggio, ricerca, formazione e divulgazione nei settori di interesse comune presso la Tenuta presidenziale di Castelporziano, un sito di particolare interesse conservazionistico: non a caso, proprio qui è stata resa nota, un anno fa, la “Carta per l’educazione alla biodiversità”, strumento che esorta la società civile, la scuola e le istituzioni tutte a un impegno attivo per la diffusione di una cultura della sostenibilità.

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