Russia: mons. Paolo Pezzi (Mosca), “voce del Papa non ha mai smesso di arrivare qui”. “Lo stiamo aspettando”. E “ogni giorno che passa, l’attesa si fa più sentita”

“La voce del Papa non ha mai smesso di arrivare in Russia e questo lo dimostra, nonostante pochi, veramente pochissimi casi, la stima che a tutti livelli c’è per il Santo Padre”. Lo dice al Sir mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi russi, in un’intervista pubblicata oggi a commento delle “parole accorate di preghiera per le mamme dei soldati uccisi nella guerra”, pronunciate all’udienza generale di mercoledì 5 aprile. “Si può non essere d’accordo con lui, si può pensarla diversamente – aggiunge l’arcivescovo – ma certamente si riconosce in lui un uomo vero, un uomo di Dio che comunque non si può evitare, ignorandolo. Certo, si può non rispondergli, si può non accogliere i suoi appelli ma nessuno ignora invece la sua sincera vicinanza al popolo russo”. Alla domanda se in Russia, i cattolici stiano aspettando Papa Francesco, mons. Pezzi risponde: “Certo che lo stiamo aspettando il Papa. E direi che ogni giorno che passa, l’attesa si fa più sentita. Ma non possibile, almeno a me e ad oggi, sapere se ci siano delle ipotesi per questo viaggio. Però certamente posso dire che la voce di Papa Francesco è una voce che viene ascoltata per cogliere dei possibili canali e delle possibili aperture per iniziare un dialogo per una pace giusta, per una pace vera”. L’arcivescovo racconta anche che “come è tradizione qui a Mosca, abbiamo già fatto la via crucis il sabato prima della Domenica delle Palme. Normalmente la facciamo per le strade attorno al quartiere della cattedrale. Quest’anno, alla luce di una situazione che non è così tranquilla a seguito dei recenti attentati avvenuti a San Pietroburgo, accogliendo la richiesta delle autorità, abbiamo svolto questa via crucis, nel perimetro della cattedrale”.

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