Pasqua: mons. Palletti (La Spezia), “‘Cristo è risorto’ è il fondamento della nostra fede ma anche l’esigenza nuova del nostro agire”

“È proprio nel mistero della risurrezione, nel quale tutto il creato è innalzato ad una dignità nuova, che le cose della terra, correttamente vissute, si aprono in tutto il loro valore”. Lo ricorda il vescovo della Spezia-Sarzana-Brugnato, mons. Luigi Ernesto Palletti, nel messaggio di Pasqua alla comunità diocesana.
“Anche quest’anno risuona il tradizionale saluto con il quale i cristiani, soprattutto in Oriente, si comunicano reciprocamente la gioia di questo grande annuncio”, sottolinea il presule. “Cristo è risorto! Si, è veramente risorto”, osserva, “è il fondamento della nostra fede, ma è anche l’esigenza nuova del nostro agire: ‘Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù’ (Col 3, 1)”. “Siamo in tal modo invitati ad innalzare lo sguardo verso un orizzonte ancor più ampio di quello terreno”, commenta mons. Palletti, spiegando che “ciò non vuol dire in alcun modo dimenticare le cose di questo mondo, né tantomeno le nostre responsabilità”. “L’esclamazione di fede ‘Cristo è risorto’ – ammonisce –, chiede pertanto di essere vissuta e proclamata nell’integralità della vita di ogni discepolo del Vangelo”. “Molte – rileva il vescovo – sono le ombre che oggi si affacciano all’orizzonte: dalle guerre che continuano a seminare odio, distruzione e morte, alle situazioni economiche di molte famiglie e singole persone, al disagio di tanti nostri giovani e adolescenti, alla difficoltà di trovare posti di lavoro stabili e debitamente retribuiti. A tutto ciò devono essere aggiunte le varie calamità naturali, assieme a quelle provocate dallo sfruttamento indebito del creato per mano dell’uomo. Eventi che, purtroppo, dobbiamo constatare quasi quotidianamente, con il pericolo di assuefarci a tali notizie dimenticando di dar loro l’importanza e l’urgenza che meriterebbero”. “Però – evidenzia il vescovo – nell’affrontare tutto ciò, proprio nella luce della risurrezione del Signore Gesù, non dobbiamo dimenticare la sua promessa: ‘Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo’ (Mt 28, 20), assieme anche alle sue impegnative parole: ‘Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’ (Mt 25, 40). Il Signore ci richiama, in tal modo, alla consapevolezza della comunione che, se già è importante a livello umano come espressione di quell’unica natura che accomuna ogni uomo e ogni donna di ogni tempo e territorio, diviene ancor più esigente nel dono di una vita nuova in Cristo” e “quotidianamente dobbiamo alimentarla”. “La luce del Signore risorto possa risplendere su ognuno di noi”, conclude mons. Palletti: “Nel reciproco ricordo nella preghiera, invochiamo da Dio il dono pasquale della pace in ogni parte del mondo”.

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