Libia: Ue, Ua e Onu, “porre fine alla detenzione arbitraria di migranti e rifugiati, serve un’azione urgente per migliorare la situazione”

La task force tripartita Ua-Ue-Onu sulla situazione dei migranti e dei rifugiati in Libia, ha invitato la comunità internazionale e le autorità libiche a collaborare per migliorare la situazione dei migranti e dei rifugiati in Libia. Nel corso di una riunione tenutasi ieri a Bruxelles, il Commissario per la Salute, gli Affari umanitari e lo Sviluppo sociale della Commissione dell’Unione Africana, Minata Cessouma Samate, il Commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi e il Direttore generale dell’Oim, António Vitorino, hanno discusso e avanzato le priorità della task force. I membri della task force tripartita hanno ribadito il loro impegno a sostenere gli sforzi delle autorità libiche per affrontare i bisogni urgenti sul campo. “Lavorando a fianco di altri attori, intensificheranno gli sforzi per sostenere ulteriormente lo sviluppo di sistemi giuridici e politici di riferimento, non discriminatori, per migranti e rifugiati, basati sugli standard internazionali e dell’Ua e sui diritti umani, con l’obiettivo di proteggere e salvare vite umane lungo le rotte migratorie e in particolare in Libia”, si legge in una nota congiunta. Hanno inoltre esortato le autorità libiche a “porre fine alla detenzione arbitraria di migranti e rifugiati, a partire da donne e bambini e da altri individui con esigenze specifiche o disabilità”.
La task force è pronta ad assistere le autorità libiche per “garantire alternative concrete, come il rilascio nella comunità o la sistemazione nei Centri di risposta per migranti, dove possono ricevere supporto psicosociale e assistenza sanitaria”. La task force ha invitato la comunità internazionale a “sostenere le autorità libiche nella lotta contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, in particolare facilitando un’efficace azione penale e prevenendo i rischi di ricadere nel traffico di esseri umani e sparizione”. Ha inoltre deciso di “sostenere attività di sensibilizzazione sui pericoli dei viaggi lungo le rotte migratorie e di cercare soluzioni durature per migranti e rifugiati”. Tra gli altri impegni, “sostenere gli sforzi del governo libico per garantire una migliore governance della migrazione e la gestione delle frontiere”, sostenere “l’intensificazione dei rimpatri umanitari volontari dalla Libia”. Hanno inoltre chiesto di abolire le tasse amministrative di uscita per coloro che partono dalla Libia e invitato la comunità internazionale, comprese l’Unione africana e l’Unione europea a prendere in considerazione “l’espansione di percorsi legali, sicuri e regolari per i migranti e i rifugiati. Ciò include corridoi umanitari e potenziamento di posti per il reinsediamento per i rifugiati e per i rimpatri volontari e la reintegrazione”.

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