Parlamento Ue: piano industriale Green Deal. “Garantire la leadership europea nelle tecnologie pulite”

In risposta alla comunicazione della Commissione Ue su “Un piano industriale del Green Deal per l’era a zero emissioni nette”, gli eurodeputati, riuniti in plenaria a Strasburgo, hanno adottato una risoluzione che invita la Commissione “a elaborare una strategia efficace per ridistribuire, trasferire e rilocalizzare le industrie in Europa”. Sottolineano l’importanza di “rafforzare la forza produttiva dell’Ue in tecnologie strategiche come l’energia solare ed eolica, le pompe di calore e le batterie”. Il testo è stato approvato con 310 voti favorevoli, 155 contrari e 100 astensioni. I deputati chiedono “l’espansione e la commercializzazione di tecnologie strategiche per colmare il divario fra innovazione e diffusione sul mercato”. Secondo il testo, sono necessarie procedure di autorizzazione “rapide” e “una certa prevedibilità al fine di porre in atto nuovi progetti volti a utilizzare fonti di energia pulita e rinnovabile il più rapidamente possibile”. L’obiettivo generale della politica dell’Ue “deve essere quello di garantire la leadership europea nelle tecnologie energetiche pulite per migliorare la base industriale esistente e sostenerne la trasformazione in futuro, nell’ottica di creare posti di lavoro di qualità e una crescita economica per tutti gli europei ai fini del conseguimento degli obiettivi del Green Deal”.
Per raggiungere questo obiettivo, i deputati sostengono che l’Ue debba “adottare tutte le misure necessarie per accelerare le capacità di produzione di energia sicura, pulita e a prezzi accessibili, da mettere a disposizione delle industrie, e per aumentare il risparmio energetico e le misure di efficienza energetica”.
I deputati insistono che l’istituzione di un “Fondo europeo per la sovranità” potrebbe “evitare la frammentazione causata dalle diverse strategie nazionali e garantire una risposta europea alla crisi attuale veramente coesa”. Il Fondo dovrebbe rafforzare l’autonomia strategica aperta e le transizioni verde e digitale in modo globale, essere integrato nel bilancio pluriennale dell’Ue e mobilitare investimenti privati.

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