Povertà: card. De Donatis (Roma), “riscoprire la centralità della persona umana”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

Nel VI Rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista” curato dalla Caritas di Roma “troviamo una nuova dolorosa conferma che esistono migliaia di nostri concittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese e soprattutto non riescono a pagare le bollette di luce, acqua e gas e che le forme della solitudine, al di là del dato puramente economico, si vanno diffondendo nei quartieri e nelle strade romane, riproponendo l’urgenza della riscoperta della centralità della persona umana”. Lo ha detto il card. Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, intervenendo alla presentazione del volume dal titolo “Le città parallele”, svoltasi questa mattina nella sala Ugo Poletti del Vicariato di Roma. Lo studio, pubblicato nella settimana che precede la VII Giornata mondiale dei poveri, che Papa Francesco celebrerà a San Pietro domenica 19, scava a fondo nel tessuto sociale della Capitale andando oltre le statistiche, dando voce alle “migliaia di persone che vivono in solitudine”, una realtà che il cardinale sperimenta ogni qual volta fa visita ad una parrocchia, come ha egli stesso affermato. Così come tocca con mano la povertà di migliaia di persone che “non hanno mai avuto un reddito regolare, che non riescono ad accedere al servizio sanitario pur avendone diritto, che non hanno un alloggio dignitoso”. Il cammino sinodale iniziato da tempo prosegue ora con la fase sapienziale e il Rapporto sulle povertà a Roma, “si integra in questo cammino come strumento prezioso” per leggere in profondità alcuni fenomeni del disagio e delle fragilità ma anche per creare “occasioni di dialogo e confronto con istituzioni, enti di ricerca, organizzazioni di volontariato e mondo accademico”. Riferendosi alla pastorale della carità che viene portata avanti dalle comunità parrocchiali e religiose ha ricordato “con gratitudine la straordinaria mobilitazione per l’accoglienza dei profughi ucraini con un coinvolgimento e un coinvolgimento dei volontari che già avevamo visto durante la pandemia. È un aspetto quello della solidarietà che accomuna tutta la città e che ha segnato una stagione di straordinaria collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche”. Non solo dati che fotografano la fragilità di migliaia di famiglie romane. Nel Rapporto “c’è più di un segnale di speranza – ha concluso De Donatis – a cui poter attingere fiducia per un futuro, consapevoli che ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte per dare sempre più concreta attuazione a quel vivere insieme nella pace e nella fraternità a cui tutti noi aspiriamo”.

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