Card. Zuppi; “la tutela dei minori resta una delle nostre preoccupazioni principali”

(da Assisi)  “La tutela dei minori resta una delle nostre preoccupazioni principali”. Ad assicurarlo è stato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’introduzione all’Assemblea straordinaria dei vescovi italiani, in corso ad Assisi. “Per attuare le cinque linee di azione emerse dalla scorsa Assemblea generale (23-27 maggio 2022) è stata potenziata la rete dei referenti diocesani e implementata la costituzione dei Centri di ascolto, che ormai coprono l’intero territorio nazionale”, ha reso noto Zuppi: “La seconda Rilevazione sulle attività di tutela dei minori degli adulti vulnerabili nelle Diocesi italiane, che verrà consegnata in questi giorni, conferma l’impegno continuo delle nostre Chiese nel consolidare ambienti più sicuri per i minori attraverso la formazione degli operatori pastorali”. “Nelle équipe che affiancano i Servizi e i Centri di ascolto sono diverse centinaia gli uomini e le donne che impegnano la loro passione per la Chiesa e le loro competenze professionali in questo delicato servizio”, la fotografia scattata dal presidente della Cei a proposito di uno dei temi portanti dell’assise umbra. “Nei prossimi giorni – ha annunciato – si terrà a Roma il Primo incontro nazionale dei referenti territoriali dei Servizi, che si concluderà sabato 18 novembre con la Celebrazione della Santa Messa, la preghiera in San Pietro e l’Udienza con il Santo Padre in occasione della III Giornata Nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi”. “Sentiamo sempre come prioritaria l’accoglienza delle vittime, consapevoli che solo l’ascolto vero del dolore delle persone che hanno sofferto questo crimine ci apre alla solidarietà e ci interpella a fare tutto il possibile perché l’abuso non si ripeta”, ha ribadito il cardinale, secondo il quale “questa è l’unica via per passare dal sapere qualcosa sull’abuso sessuale al sentire, patire, conoscere e cercare di comprendere ciò che è realmente accaduto nella vita di una vittima, così da sentirci interpellati a un rinnovamento personale e comunitario”.

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