Card. Zuppi: Cop 28 “punto di svolta fondamentale”, “uscire dal torpore dell’indifferenza”

(da Assisi) “Se dobbiamo imparare a rendere la nostra casa comune davvero la casa dei Fratelli tutti, dobbiamo anche difenderla dalla distruzione ambientale che renderebbe impossibile la vita. La Conferenza delle Parti di Dubai (COP 28) è alle porte e può rappresentare un punto di svolta fondamentale. In gioco è il futuro dei nostri figli e dei nostri territori”. Così il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha affrontato il tema ambientale, nell’introduzione all’Assemblea straordinaria dei vescovi italiani, in corso ad Assisi. “Le questioni ambientali stanno mettendo in difficoltà diversi territori nel nostro Paese”, l’analisi di Zuppi: “La Laudate Deum di Papa Francesco denuncia gli attuali ritardi nell’affrontare i cambiamenti climatici. Nel 2023 nella nostra Italia si sono registrati siccità e fenomeni alluvionali così gravi da non poter essere più rubricati come eventi eccezionali. Romagna, Brianza e nord della Toscana hanno conosciuto disastri alluvionali senza precedenti”. “È tempo di avanzare proposte concrete, perché vi siano comportamenti adeguati a questi cambiamenti climatici e non si espongano i poveri e le future generazioni a enormi tragedie”, la proposta del presidente della Cei: “Papa Francesco ha suonato la sveglia: la sua presenza a Dubai è accompagnata da tutto il nostro sostegno, perché le istituzioni internazionali si assumano le loro responsabilità con decisioni coraggiose”. “Ma anche noi, come comunità cristiana, dobbiamo uscire dal torpore dell’indifferenza, quasi che il dono della creazione non sia anche una responsabilità”, l’appello sul fronte interno: “Partecipare alla cura della Casa Comune è un gesto d’amore per i fratelli di oggi e di domani, ma prima ancora un segno di profonda spiritualità. Un esempio virtuoso sono le comunità energetiche, che già hanno visto molte diocesi interessarsi e approfondire la questione”. Altro tema caldo, “il ruolo cruciale del Mediterraneo, che è sempre stato culla di civiltà e oggi rischia di diventare un crocevia di interessi e di tensioni geopolitiche”: “Il Mediterraneo è anche casa nostra. Non possiamo quindi non sentirci profondamente interpellati da quello che sta accadendo”, l’appello di Zuppi, che ha citato l’incontro delle Chiese mediterranee, promosso a Marsiglia, definita dal Papa “capitale dell’accoglienza”, in continuità con i precedenti incontri di Bari (2020) e di Firenze (2022) organizzati dalla Cei.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori