Economia: mons. Morandi (Reggio Emilia), “nelle imprese accettare che il profitto non sia sempre e solo l’unica cosa importante”

“Possiamo sicuramente affermare che san Benedetto ha creato un modello di impresa: in luoghi bellissimi, circondati da villaggi di persone, non c’era solo profitto, ma assoluta comunione. E come lui, san Bernardo di Chiaravalle, fondatore dell’abbazia di Clairvaux e di altri monasteri”. Lo ha detto l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi, nel corso del convegno organizzato dalla Sezione Ucid Reggio Emilia (Unione cristiana imprenditori e dirigenti), insieme ad Aipec (Associazione italiana imprenditori per un’economia di comunione), Next (Nuova economia per tutti) e Università di Modena e Reggio Emilia nell’aula magna di questo ateneo.
Il presule ha sottolineato come la giustizia non sia sufficiente per cambiare il mondo, ma occorre applicare alle nostre azioni quotidiane il principio di gratuità. “Cambiare la prospettiva è la grande sfida del futuro: agire non secondo la logica del solo profitto, ma come ci ha insegnato san Giovanni di Dio, fondatore del Fatebenefratelli: se fate del bene, state bene! Quanti esempi abbiamo. Pensiamo alla vita nei monasteri, che non rappresentavano una facile fuga dal mondo, ma erano gestiti come vere e proprie imprese, basate sulla condivisione e la suddivisione, in una moderna forma di cooperativa”.
L’arcivescovo Morandi ha infine ricordato alla platea che un’impresa che cresce e fa profitti e allo stesso tempo tiene in considerazione il benessere delle persone, mette all’interno della società un principio di carità a fondo perduto. “Coloro che agiscono secondo una visione cristiana sanno bene che la giustizia e l’equità sociale non bastano. All’interno delle imprese occorre agire con carità, prendersi cura dell’altro e accettare che il profitto non sia sempre e solo l’unica cosa importante. Che non significa applicare forme assistenziali a favore dei lavoratori, ma agire con intelligenza e giusta intraprendenza per partecipare alla crescita integrale dell’Uomo”.

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