Povertà educativa: Catapano (Fadv), “gli attori istituzionali, sociali, culturali ed economici si assumano la responsabilità di percorsi di crescita e studio dei minori”

“Colpendo i minori nel periodo più vulnerabile della loro esistenza la povertà materiale ma soprattutto educativa determina uno svantaggio che difficilmente potrà essere colmato”: lo afferma Isabella Catapano, direttrice generale di Fondazione “L’Albero della Vita” (Fadv), in occasione della presentazione oggi a Roma dell’indagine sulla povertà educativa in Italia. “I risultati del nostro rapporto sono preoccupanti – aggiunge Catapano -. È inaccettabile che ancora oggi ci siano bambini che non abbiano mai letto un libro o visitato una mostra, o addirittura non frequentino la scuola”. Da anni “siamo impegnati in prima linea nel contrasto alla povertà educativa, ma riteniamo imprescindibile che si lavori, insieme pubblico e privato sociale, per migliorare l’accesso ai servizi socio-educativi per le famiglie a rischio di marginalità sociale, rafforzare le competenze genitoriali e far emergere le risorse dei giovani – prosegue Catapano -. Crediamo sia fondamentale promuovere comunità educative, con la scuola al centro, in cui gli attori istituzionali, sociali, culturali ed economici si assumano la responsabilità di percorsi di crescita e studio dei minori. Proponiamo di investire sulle politiche del lavoro e di sostenere l’occupazione femminile attraverso l’erogazione di servizi formativi e ricreativi per i bambini”. “Invitiamo inoltre a utilizzare di più e meglio gli enti del Terzo Settore come ‘sentinelle’ sui territori, capaci di intercettare i bisogni emergenti, ma allo stesso tempo mediare tra gli attori della rete e le istituzioni e proponiamo di coinvolgerli maggiormente in fase definizione delle politiche di Welfare”, conclude la direttrice generale di Fadv.

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