Eurostat: il 6,4% dei lavoratori nell’Ue fa il pendolare da una regione all’altra, l’1,1% da un Paese a un altro

Il fenomeno del pendolarismo interregionale è oggi sotto la lente dell’Eurostat (Ufficio europeo di statistica): nell’Ue, dei 197 milioni di occupati (tra i 15 e 64 anni) nel 2022, oltre 12,5 milioni (cioè il 6,4% di tutti gli occupati) si sono recati al lavoro viaggiando da una regione all’altra, all’interno del proprio Paese di residenza. È una cifra che ha registrato un aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente. I tassi più alti di questo tipo di pendolarismo lavorativo spettano alla provincia belga del Brabante Vallone (45% del totale degli occupati), seguita dalla provincia Vlaams-Brabant, ancora in Belgio (42%), poi dalla regione di Pest in Ungheria (41%), Namur sempre in Belgio (38%) e poi in due regioni dell’Austria (Burgenland, 36%, e del Niederösterreich, 29%). Ad essere aumentato è anche il numero di persone che si spostano in altri Paesi per lavorare: 2,09 milioni di occupati (1,1%) nel 2022, contro i 1,94 milioni nel 2021. In cima a questa classifica c’è la provincia belga del Lussemburgo (32%), Treviri in Germania (18%), la Lorena in Francia (14%).

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo