Attacco su ospedale a Gaza: Pillay (Wcc), “indignazione e shock”, “equivale a una punizione collettiva, un crimine di guerra”

Durissima condanna del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) che ha espresso “indignazione e shock” per la notizia di un attacco sull’ospedale Al-Ahli a Gaza che ha provocato centinaia di morti e feriti. “Migliaia di palestinesi che avevano già perso la casa si stavano rifugiando nell’ospedale, gestito dalla Chiesa anglicana”, afferma il segretario generale del Wcc, Jerry Pillay. “L’attacco equivale a una punizione collettiva, che è un crimine di guerra secondo Legge internazionale”. In una dichiarazione giunta al Sir, Pillay ha aggiunto che “la comunità internazionale deve ritenere Israele responsabile dei crimini commessi contro i civili”. “L’attacco – prosegue il segretario generale Pillay – è anche contrario a tutto ciò che i nostri valori monoteistici ci richiedono; vale a dire la difesa della giustizia, la promozione della pace e della dignità umana di tutti coloro che sono stati creati da Dio e a Sua immagine. L’attacco non ha senso, dal momento che era diretto contro un ospedale, proprietà della chiesa, contro pazienti e famiglie che cercavano rifugio dagli incessanti bombardamenti di Israele”. Pillay ricorda inoltre che l’attacco è avvenuto lo stesso giorno in cui i leader delle chiese di Gerusalemme hanno organizzato una giornata di preghiera per la pace. “Poiché è prevista una visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Israele, lo invitiamo a condannare questo atroce attacco contro l’ospedale e a chiedere al governo israeliano di fermare il violento bombardamento di Gaza e di aprire un corridoio umanitario”, afferma Pillay. “Il Medio Oriente è stato teatro di violenza e spargimenti di sangue ed è giunto il momento di chiedere un nuovo approccio alla pace basato sulla giustizia. La violenza porta ad altra violenza e lo spargimento di sangue porta ad altro spargimento di sangue. Lasciamo che i tragici eventi di Gaza servano da impulso per una nuova realtà in cui palestinesi e israeliani possano godere di pace, dignità e sicurezza”. “In questo momento di dolore, preghiamo – conclude Pillay – affinché le persone uccise nell’ospedale Al-Ahli e tutti coloro che hanno perso la vita in questo conflitto possano riposare in pace. Inviamo le nostre condoglianze alle famiglie in lutto e i migliori auguri di pronta guarigione a coloro che sono rimasti feriti”.

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