Commissione Ue: von der Leyen e Borrell annunciano un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, risposta al referendum farsa e all’escalation della guerra

(Foto SIR/European Commission)

La risposta dell’Ue ai referendum farsa nelle regioni occupate dell’Ucraina e alle minacce nucleari di Vladimir Putin è arrivata oggi con un nuovo pacchetto di sanzioni, l’ottavo. È stato presentato a Bruxelles dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dall’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell. “Non accettiamo referendum fasulli né alcun tipo di annessione”, la dichiarazione di partenza, con un appello alla comunità internazionale affinché nessuno riconosca i risultati. E poi il pacchetto, che ha tre articolazioni principali: una prima che arricchisce ulteriormente l’elenco delle persone e delle entità colpite, 1.300 in tutto, tra cui decisori politici, oligarchi, ufficiali, propagandisti e in generale “responsabili dell’indebolimento dell’integrità territoriale ucraina”, ha spiegato Borrell; a questi si aggiungono individui che sostengono, facilitano o beneficiano dell’occupazione, che hanno lavorato al referendum, che lavorano nel settore della difesa, che riforniscono l’esercito russo; attori che diffondono fake news e donano fondi nella zona occupata dalla Russia. Una seconda parte del pacchetto di sanzioni mira a “isolare e colpire ancora di più l’economia russa”, ha spiegato von der Leyen, con nuovi divieti all’importazione di prodotti russi (che costeranno alla Russia la perdita di ulteriori 7 miliardi di euro di ricavi), e il divieto di esportazione in Russia di prodotti cruciali anche per il settore delle tecnologie militari, così come divieti nella fornitura di servizi europei alla Russia e di contributi da parte dei cittadini europei negli organi di governo delle imprese statali russe. Il terzo aspetto del pacchetto riguarda il petrolio russo: von der Leyen ha spiegato come il bando totale non sia possibile “poiché alcuni Paesi in via di sviluppo hanno ancora bisogno di forniture petrolifere russe”, ma si sta lavorando per l’introduzione del tetto massimo sul prezzo del petrolio russo. Un ultimo aspetto su cui l’Ue lavorerà quello della repressione dell’elusione delle sanzioni.

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