Messaggio Papa Giornata creato: card. Czerny, serve “transizione verso alternative rispettose dell’ambiente”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale ha rafforzato la Piattaforma d’Azione Laudato si’ nominando John Mundell come suo direttore. L’Ing. Mundell è un ingegnere ambientale con esperienza nella Laudato si’ per conto del Movimento dei Focolari”. Lo ha annunciato il card. Michale Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, durante la presentazione, in sala stampa vaticana, del messaggio del Papa per la Giornata mondiale del creato, in cui chiede “un’azione più audace da parte di tutte le nazioni durante i vertici Cop27 e Cop15 di quest’anno sui cambiamenti climatici e la biodiversità”. “Per quanto riguarda il Cop27, Papa Francesco si unisce ancora una volta agli scienziati affinché si continui a perseguire l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura a 1.5 °C in base all’Accordo di Parigi”, sottolinea Czerny: “La temperatura del pianeta è già cresciuta di 1.2 °C, ma ogni giorno nuovi progetti riguardanti i combustibili fossili accelerano la nostra corsa verso il baratro. Quando è troppo è troppo. Tutte le nuove esplorazioni e produzioni di carbone, petrolio e gas devono cessare immediatamente mentre è urgente che la produzione esistente di combustibili debba essere gradualmente eliminata. Ciò deve avvenire con una giusta transizione per i lavoratori di questi settori verso alternative rispettose dell’ambiente. Il proposto Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili dà grandi speranze di integrare e rafforzare l’Accordo di Parigi”. “Molte istituzioni cattoliche stanno già disinvestendo dalle società di combustibili fossili e si stanno adoperando per un impatto climatico zero”, ha reso noto il cardinale. Per quanto riguarda la biodiversità, il Santo Padre – ha proseguito il relatore – sottolinea la necessità di un nuovo accordo delle Nazioni Unite per fermare la distruzione degli ecosistemi e l’estinzione delle specie. “Almeno metà della terra e degli oceani devono diventare aree protette entro il 2030 e gli ecosistemi devastati devono essere ripristinati”, commenta il cardinale, ricordando che Papa Francesco incita “le grandi compagnie estrattive – mineraria, petrolifera, forestale, immobiliare e agroalimentare – a difendere sempre i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali”.

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