Ex Ilva: Mite, ieri la riunione dell’Osservatorio. “Quasi completati interventi per adeguamento impianti, ma occorre accelerare la bonifica”

Si è svolta ieri la periodica riunione dell’Osservatorio Ilva, che giunge a seguito del sopralluogo del 21 e del 22 giugno scorso, disposto dal Ministero della Transizione ecologica (Mite) presso l’impianto siderurgico di Taranto, con la partecipazione di Regione Puglia, Provincia di Taranto e comuni di Taranto e Statte.
I tecnici di Ispra hanno illustrato il quadro delle attività svolte ai fini della verifica dell’ottemperanza delle prescrizioni previste dal Piano ambientale di cui al Dpcm del 2017.
Secondo quanto rappresentato e certificato dalla stessa Ispra, spiega una nota del Mite, “gli interventi previsti per l’adeguamento degli impianti sono stati quasi tutti completati e certificati. L’esecuzione degli interventi rimanenti è in linea con i tempi previsti”.
Ispra ha anche stimato lo scenario emissivo post-operam (ossia lo scenario successivo alla realizzazione degli interventi previsti) – e relativo a una produzione annua di 6 milioni di tonnellate di acciaio – da cui emerge “una riduzione significativa delle emissioni di polveri rispetto allo scenario ante-operam”.
Tale scenario, peraltro, è stato trasmesso dal Mite al Ministero della Salute “per le valutazioni sanitarie che consentiranno di verificare se, ad esito della realizzazione degli interventi del Piano, sono presenti situazioni di rischio sanitario”.
Nell’ambito della riunione dell’Osservatorio è stato anche fatto il punto sullo stato di avanzamento degli interventi di caratterizzazione e bonifica, previsti dal Piano ambientale e che sono in capo ai commissari straordinari di Ilva Spa: “È stata ravvisata la necessità accelerare le attività in relazione al termine del 23 agosto 2023 indicato dal Dpcm del 2017, per cui è stato richiesto un maggior coordinamento tra gli enti coinvolti”.
Il Dipartimento Diss del Mite ha quindi previsto un’intensificazione delle prossime riunioni dell’Osservatorio, “al fine di coordinare e monitorare le residue attività di competenza di Acciaierie d’Italia e dei commissari straordinari Ilva, in vista dell’approssimarsi della scadenza del Dpcm del 2017 (3 agosto 2023)”.

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