Diocesi: Locri-Gerace, mons. Oliva istituisce la Commissione per l’attuazione delle linee guida “No ad ogni forma di mafie!”

Mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, ha istituito la Commissione diocesana per l’attuazione delle linee guida “No ad ogni forma di mafie!”, l’ultimo documento in materia della Conferenza episcopale calabra (Cec). Tale Commissione, che entra a far parte a pieno titolo degli organismi collegiali di Curia, avrà come obiettivo – come si legge in una nota – “la cura dell’applicazione, sul territorio diocesano, dei documenti già emanati dalla Cec in materia di pietà popolare, liturgia, pastorale e lotta alla ‘ndrangheta e alla mentalità mafiosa che spesso condiziona anche le realtà ecclesiali. Tale obiettivo dovrà concretizzarsi con il perseguimento di molteplici finalità intermedie necessarie al raggiungimento del fine principale: innanzitutto attraverso azioni di tipo formativo, verso laici e presbiteri soprattutto”, e “un impegno di vigilanza degli ambiti sensibili, a partire dalle forme di espressione della pietà popolare e della modalità di celebrazione dei sacramenti.
Come si legge nella nota, “il nuovo organismo diocesano è pensato per dare stabilità a un impegno riformatore e purificatore che non si limiti al testo dei documenti, che pure hanno segnato una svolta nel cammino della Chiesa calabrese; le cui linee pastorali erano già presenti, seppur in forma aurorale ma ben chiara e definita, sin all’inizio del Novecento”. La Commissione garantirà un “progressivo e continuativo lavoro per sensibilizzare le coscienze secondo il Vangelo e per il perseguimento del bene comune”. La Commissione diocesana per l’attuazione delle linee guida “No ad ogni forma di mafie!” è formata da don Tonino Saraco (direttore Ufficio Pastorale sociale e del lavoro; don Nicola Commisso Meleca (direttore Ufficio liturgico); don Giovanni Armeni (assistente diocesano Settore giovani di Ac); Loredana Calabrò, Manuela Cherubino, Stefania Grasso e Stefano Archinà. “I primi responsabili di ambiti specifici di pastorale e i secondi scelti tra fedeli sensibili e impegnati in ambito sociale e politico e disposti a giocare un ruolo fondamentale nella crescita della coscienza civile ed evangelica delle comunità parrocchiali, degli organismi e delle associazioni laicali come dell’intera chiesa diocesana”.

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