Conferenza sul futuro dell’Europa: Cinquini (giovane italiana), “il nostro lavoro va rispettato e attuato”. Ricordato David Sassoli

(Foto SIR/Parlamento europeo)

“L’eterogeneità non è stata un ostacolo, siamo entrati in sintonia”: lo ha raccontato la 23enne italiana Laura Maria Cinquini, una dei cittadini che hanno preso la parola in emiciclo a Strasburgo per presentare e commentare sinteticamente le proposte dei cittadini in chiusura della Conferenza sul futuro dell’Europa. Pur non essendo politici di professione, “siamo esperti della vita reale e conosciamo i problemi della quotidianità”, ha continuato. Ci sarebbe voluto più tempo per articolare meglio le proposte ma, ha concluso, “siamo soddisfatti” del risultato: ora “il nostro lavoro va rispettato e va attuato” senza distorsioni o sconti. Quasi all’unisono e concordi hanno risposto i tre leader europei nei loro interventi. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha promesso che “il Parlamento europeo combatterà per un’Europa più forte e tutto ciò che questo significa”, in termini di libertà, democrazia, stato di diritto, giustizia, solidarietà, pari opportunità. “Vi ringrazio per aver creduto in questo esercizio” che ha messo in evidenza tante attese. Per Metsola, il prossimo passo deve essere una convenzione.

Ursula von der Leyen: “Il vostro messaggio è arrivato, ora è tempo di mettere in pratica. Ve lo prometto”. Nel suo intervento la presidente della Commissione ha elencato alcune iniziative già avviate tra quelle proposte nel rapporto conclusivo. C’è altro che “possiamo fare senza ritardo” (e ha promesso che ne darà conto nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del prossimo autunno); rispetto ai temi più complessi ha specificato: “Sarò sempre al fianco di chi vuole riforme perché l’Ue funzioni meglio” aprendo alla possibilità di “cambiamento dei Trattati se sarà necessario” e ha anche lanciato la proposta che si organizzi, prima di ogni nuova proposta legislativa, una consultazione attraverso un panel dei cittadini europei.
L’ultimo a prendere la parola è stato il presidente Emmanuel Macron, che nel suo discorso-fiume ha posto l’indipendenza e l’efficacia come priorità per l’Europa del futuro. “Le crisi non ci devono distogliere dalle nostre agende” ha detto a un certo punto promettendo ai cittadini: “Mi impegnerò”. Macron ha affermato di sostenere la proposta del Parlamento della convocazione di una Convenzione per permettere all’Ue di essere ambiziosa senza essere frenata dalle diverse velocità che già esistono; ha parlato anche della necessità di “ripensare la geografia dell’Europa”. “L’Ue non può essere l’unico spazio nel nuovo contesto geopolitico”, ha detto riferendosi all’aspirazione dell’Ucraina, Moldavia Georgia a entrare nell’Ue. La guerra in Ucraina ha avuto tanto spazio nelle parole dei leader europei, così come tutti e tre hanno ricordato David Sassoli che esattamente un anno fa aveva lanciato la Conferenza.

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