Colombia: la Chiesa ha incontrato gli 8 candidati alle presidenziali, “rafforzare democrazia, sì a dialogo”

Dopo gli incontri tra la delegazione della Chiesa colombiana e gli otto candidati alla Presidenza della Repubblica, mons. Héctor Fabio Henao Gaviria, delegato della Conferenza episcopale della Colombia (Cec) per i rapporti Chiesa-Stato, ha presentato in una conferenza stampa il bilancio di tali incontri, ispirati, ha precisato il sacerdote, dall’appello di Papa Francesco a intendere “la politica come una delle forme più alte della carità, perché serve il bene comune”.
Mons. Henao ha evidenziato quattro aspetti rilevanti nel contesto elettorale che sta vivendo il Paese. In primo luogo, i cittadini sono invitati ad esercitare il loro diritto di voto “in modo consapevole, libero e informato, sostenendo proposte che guardino al bene comune, al rispetto dei diritti umani e all’unità”. In secondo luogo, “durante la competizione elettorale è necessario rafforzare un ambiente democratico, guidato dal rispetto delle proposte politiche e dal rifiuto dell’incitamento all’odio, della vendetta e dell’intolleranza”, tutti atteggiamenti che rischiano di legittimare la violenza. Ancora, è importante scegliere “il dialogo sociale diversificato e informato come modo per risolvere i conflitti. La parola è lo strumento fondamentale della politica”. Infine, ammonisce la Chiesa colombiana, “i pubblici ufficiali sono chiamati ad astenersi dal partecipare alla politica, poiché tale prassi indebolisce la fiducia nelle garanzie delle campagne elettorali e del progresso verso elezioni eque, i cui risultati devono corrispondere alla volontà dei cittadini, senza alcuna interferenza”.
Ha spiegato mons. Henao durante la conferenza stampa: “Quello che la Chiesa chiede nel dialogo con i candidati è garantire che il passaggio da questo Governo al prossimo sia pacifico e democratico. Ci preme sottolineare che è in gioco la legittimità delle istituzioni e dello Stato. Gli organi di controllo devono garantire il libero e autonomo esercizio, senza coercizione, informato e trasparente, del diritto di voto”. La Chiesa colombiana ha insistito sul fatto che “il bene comune, lo sviluppo globale l’attenzione operosa verso i più bisognosi devono essere il motore che ci spinge a continuare a lavorare per una Colombia pacifica e riconciliata, dove l’unità prevale sul conflitto, comprendendo che come società siamo nella stessa barca”.

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