Ucraina: Antoniano Bologna, “i bambini arrivati da noi sono impauriti, fragili, destabilizzati”

(Fotop: Antoniano Bologna)

“Impauriti, fragili, destabilizzati”. È la fotografia scattata dalla neuropsichiatra infantile di Antoniano Annarosa Colonna, dopo aver incontrato e visitato un primo gruppo di bambini ucraini in fuga dalla guerra arrivati a Bologna con le loro mamme. “Al momento abbiamo avuto modo di incontrare solo un numero ridotto di minori con e senza disabilità – aggiunge la neuropsichiatra – ma abbiamo notato che tutti manifestano difficoltà comportamentali dovute all’esperienza traumatica che hanno vissuto: si tratta, in particolare, di manifestazioni di iper-allerta con disregolazione emotiva. Sono bambini attenti ad ogni piccola variazione dell’ambiente (rumori, movimenti e tutto ciò che accade intorno a loro) a cui rispondono con un’iperattivazione (si alzano, si avvicinano subito all’adulto di riferimento e interrompono l’attività che stavano svolgendo). Queste manifestazioni sono ancora più evidenti in caso di disabilità dove i comportamenti disadattivi sono estremizzati. Questi primissimi incontri ci confermano quanto sia davvero fondamentale stare accanto ai bambini in fuga dalla guerra anche dal punto di vista psicologico”.
A tre mesi dall’inizio del conflitto in Ucraina, sono circa 7,5 milioni i bambini in pericolo e tra questi oltre 40.000 hanno trovato rifugio in Italia. Si tratta di bambini che, prima di raggiungere un posto sicuro, hanno vissuto in prima persona non solo gli orrori della guerra, ma anche un distacco improvviso dalla propria quotidianità e dal proprio ambiente. “Bambini a cui è molto importante stare accanto non solo dal punto di vista materiale, ma anche dal punto di vista emotivo”, spiega fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano, che sin dall’inizio dell’emergenza si è attivato per sostenere le persone in fuga dalla guerra, offrendo sia aiuto materiale che supporto emotivo e psicologico attraverso il centro terapeutico e il centro di ascolto dell’organizzazione.
“I bambini ucraini che arrivano in Italia – aggiunge – sono stati sono sottoposti ad un trauma nel trauma. Non possiamo cancellare quello che hanno visto e vissuto, ma dobbiamo fare tutto il possibile per aiutarli a superare l’orrore che sono stati costretti ad affrontare. Per questo noi dell’Antoniano con la rete di Operazione Pane e grazie al prezioso aiuto dei nostri volontari e operatori specializzati siamo al loro fianco per sostenerli in tanti bisogni”.

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