Diocesi: Perugia, inaugurato il centro di accoglienza “Casa della carità fraterna”. Card. Bassetti, “segno della città di Dio”

(Foto: arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve)

“Il cristianesimo non è una filosofia, non è una morale, il cristianesimo è la vita intima in Dio. Dio che dimora in noi, che vuole dimorare nel cuore dei suoi figli con il suo insegnamento e il suo amore, ma i suoi figli fanno di tutto per dimenticarsi di Lui”. Così l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della celebrazione eucaristica che ha preceduto l’inaugurazione del centro di accoglienza “Casa della carità fraterna” di Perugia, nel pomeriggio del 21 maggio. Concelebranti sono stati il vescovo ausiliare, mons. Marco Salvi, il parroco di Perugia città, don Calogero Di Leo, e don Andrea Soletschi, segretario dell’arcivescovo maggiore greco-cattolico di Kiev. L’inaugurazione ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro, in primis della presidente della Regione, Donatella Tesei, e di un ospite di eccezione, legato alla città per i suoi trascorsi di studente universitario, l’ambasciatore della Repubblica di Turchia presso la Santa Sede, Lutfullah Goktas. Tra i diversi benefattori presenti Brunello Cucinelli. L’inaugurazione, che doveva tenersi da tempo, ma rinviata a seguito della pandemia, ha richiamato la presenza di molti perugini a testimonianza di una comunità solidale verso chi vive pesanti situazioni di disagio umano e materiale. Il cardinale, commentando la Parola di Dio, ha richiamato i fedeli al significato profondo dell’Apocalisse in un tempo di grave turbamento come il presente, soffermandosi sulla “città del cielo” e sulla “città della terra”. Quest’ultima, ha evidenziato, “è costata tanta fatica, tanti sacrifici ed anche tanti peccati”, ma “alla fine le due città si incontrano per fondersi in un’unica città dove non ci saranno più né pianti né lacrime, perché Dio sarà tutto e in tutti. Il Signore ci chiede di collaborare a costruire su questa terra la sua città”. “Anche questa dimora per persone in gravi difficoltà abitative, la Casa della carità fraterna, diventa il segno della città di Dio che cresce e che un po’ alla volta vuole prendere possesso, vuole incontrarsi con la città degli uomini, affinché possano scomparire le lacrime, le sofferenze, gli odi, le guerre e regni in tutti i cuori la pace e l’amore di Dio – ha aggiunto il card. Bassetti –. Questo è il cammino tracciato in maniera concreta dalla Parola di Dio e credo che inviti tutti noi ad allargare il cuore e abbracciare questo progetto: la città di Dio, attraverso le opere di bene, si incontra con la città degli uomini che fa la storia e la civiltà”.

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