Stragi di Capaci e via D’Amelio: mons. Pennisi (amm. ap. Monreale), “coniugare educazione alla legalità a cittadinanza responsabile”

“Falcone come Borsellino e tanti altri ci hanno testimoniato cosa significa vivere per la legalità e la giustizia, compiendo il proprio dovere orientati al bene comune”. Lo ha detto l’amministratore apostolico della diocesi di Monreale, mons. Michele Pennisi, intervenuto all’incontro promosso dal Comune di Capaci sui trent’anni dalle stragi di mafia. “La loro testimonianza è stata quella di uomini di speranza che attraverso il loro impegno quotidiano e il dono della vita hanno dimostrato che è possibile lottare e sconfiggere la mafia, che è un fenomeno umano e non una fato inevitabile”, ha aggiunto.
Dopo gli assassini di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Paolo Borsellino e gli “angeli custodi” che li scortavano – ha ricordato il presule – “si moltiplicano gli interventi dei vescovi di condanna alla mafia”. “Negli ultimi decenni in seguito anche al grave e ripetuto manifestarsi dell’esclusiva natura criminale e dell’estrema pericolosità sociale dell’organizzazione mafiosa e, conseguentemente, al crescere di una diffusa coscienza collettiva di rifiuto di forme di tolleranza e di pur tacita e passiva connivenza col fenomeno, è maturata nella Chiesa siciliana una chiara, esplicita e ferma convinzione dell’incompatibilità dell’appartenenza mafiosa con la professione di fede cristiana: il mafioso, in forza della stessa appartenenza alla cosca dedita strutturalmente al crimine, si pone oggettivamente fuori della comunione ecclesiale”. L’arcivescovo è anche membro di una Commissione vaticana sul contrasto alle mafie e alla corruzione. “Ci stiamo adoperando perché il fenomeno mafioso sia conosciuto e condannato in tutto il mondo”. “La lotta alla mafia passa, anche se non si esaurisce, attraverso un rinnovato impegno educativo e pastorale che porti ad un cambiamento della mentalità e dei comportamenti concreti, ad una profonda ‘conversione’ personale e comunitaria. L’educazione alla legalità va coniugata con l’educazione alla socialità e ad una cittadinanza responsabile, nell’ambito di una  educazione globale alla pace”.

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