Eurojust: in aumento indagini per genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità. Reynders (Ue), gravi conseguenze per l’umanità

Dal 2016 le indagini e le azioni penali relative al crimine di genocidio, ai crimini contro l’umanità e ai crimini di guerra sono cresciute del 44% nell’Ue: nel 2021 i casi nuovi sono stati 1.547 (erano stati 1.073 nel 2016), mentre 3.171 sono i casi aperti negli Stati membri. “Questa tendenza può essere in parte attribuita all’escalation dei conflitti e alle gravi violazioni dei diritti umani vicino ai confini dell’Ue (Ucraina, Bielorussia e Siria), che hanno portato a un afflusso di rifugiati negli Stati membri”, commenta una nota di Eurojust, e in parte a un “più elevato livello di competenza ora disponibile tra le autorità nazionali”. L’Agenzia Ue per la cooperazione giudiziaria penale ha inoltre pubblicato la relazione “20 anni dopo: principali sviluppi nella lotta contro l’impunità per i principali crimini internazionali nell’Ue”, che illustra i principali risultati e le carenze della risposta giudiziaria dell’Ue in questo ambito. Disponibile ora è una “scheda informativa” sui fattori chiave per il successo delle indagini e delle azioni penali. Nelle prime settimane della guerra in Ucraina Eurojust ha anche facilitato la nascita di una squadra investigativa comune tra Ucraina, Lituania e Polonia. Con le guerre arrivano spesso i “crimini di guerra”, che violano le leggi fondamentali dell’ordine internazionale, ha commentato il commissario alla giustizia Didier Reynders, leggi che “dobbiamo difendere ad ogni costo perché le conseguenze per le vittime e per l’umanità sono troppo gravi per essere accettate”.

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