Forum Davos: Global solidarity fund, incontri tra religiosi e settore privato per favorire inclusione più vulnerabili

I leader del settore privato presenti al World economic forum di Davos, in Svizzera, incontreranno oggi e domani i leader degli istituti religiosi per favorire l’inclusione sociale e lavorativa dei più vulnerabili. Gli appuntamenti sono organizzati dal Global solidarity fund (Gsf), una alleanza che crea partnership per i più vulnerabili nel settore privato, nel settore dello sviluppo e nelle comunità cattoliche. I primi successi hanno incluso la nascita di programmi inter-congregazionali per la creazione di posti di lavoro per migranti e rifugiati, per il sostegno alle suore come efficaci agenti di sviluppo, per la comunicazione del vaccino Covid-19 tra le comunità cattoliche, per sostenere azioni contro il cambiamento climatico, e per portare la voce di Papa Francesco e di altri leader religiosi nel mondo attraverso una collaborazione con Global citizen. Oggi alle 16, nello nello spazio Goal 17 Partners, è prevista a Davos  la tavola rotonda sulla leadership coraggiosa, in collaborazione con la Conrad N. Hilton Foundation. I relatori si interrogheranno su come collaborare per risolvere i problemi globali più complessi, tra cui l’assistenza sanitaria, la migrazione e la tratta di esseri umani. Sono circa un milione, infatti, le suore, i religiosi e i sacerdoti al lavoro in tutto il mondo a fianco dei più vulnerabili, tra cui migranti, rifugiati e sfollati interni. Vi prenderanno parte padre Leonir Chiarello, superiore generale dei Missionari Scalabriniani; suor Patricia Murray, segretaria esecutiva dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg); suor Mary John Kudiyiruppil, segretaria esecutiva associata della Uisg; suor Ruth Pilar del Mora, consigliera per le Missioni dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Domani 24 maggio, dalle 11.30 alle 13.00, si svolgerà invece una tavola rotonda sulla creazione di posti di lavoro per migranti e rifugiati organizzata da Gsg  e Unilever, con il supporto della Conrad N. Hilton Foundation. Sarà lanciata la nuova partnership tra il settore privato e le organizzazioni religiose in Colombia, per sostenere le popolazioni più vulnerabili attraverso l’inclusione dei migranti e rifugiati nella forza lavoro. “Il Global solidarity fund esiste per catalizzare partnership globali di alto livello in nome dei più vulnerabili – spiega Marta Guglielmetti, direttrice esecutiva di Gsf -. Siamo lieti di riunire queste comunità a Davos attraverso le voci delle leader e dei leader religiosi che conoscono così profondamente le comunità più ai margini”.

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