Terremoto in Emilia: Mattarella, “la ricostruzione va proseguita”

“Solidarietà, lucidità e tenacia”. Sono le caratteristiche individuate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commentando la reazione di persone e comunità al terremoto in Emilia del maggio 2012. Intervenendo a Medolla alla cerimonia in occasione della ricorrenza del 10° anniversario del sisma, il Capo dello Stato ha evidenziato che “la ricostruzione va proseguita: vi sono obiettivi importanti da raggiungere, opere da concludere, programmi da sviluppare”. “Sappiamo che non sono pochi nella nostra Italia i territori esposti al rischio sismico. E la storia, anche quella recente, ci ha riservato prove durissime, con autentiche devastazioni in alcune Regioni”, ha proseguito Mattarella, sottolineando che “anche il sisma del 2012 ha messo ancora una volta alla prova l’impegno della Protezione civile nel soccorso d’emergenza, nell’assistenza, nelle complesse attività di messa in sicurezza, nei vari interventi”. Dopo aver tributato “alla nostra Protezione civile l’apprezzamento e la riconoscenza per l’opera che svolge con tanta dedizione”, il presidente ha ricordato che “quel terremoto ha colpito una delle aree più produttive del Paese e ha rischiato di spezzare filiere, oltre che reti logistiche, essenziali per la competitività della nostra economia”. “In una terra così industriosa si è rimesso il lavoro al centro della vita della comunità: non soltanto nelle opere di ricostruzione ma anche nella continuità della produzione, con presenza e qualità confermate sui mercati, con export che non ha subito battute d’arresto; sorprendendo talvolta gli stessi competitori internazionali”, ha continuato Mattarella che poi ha elogiato la “cooperazione istituzionale”. Non è mancato poi un riferimento al Covid-19. “Dal terremoto e dalla pandemia sono giunti degli ammaestramenti, delle esperienze”, ha ammonito : “La forza di una comunità risiede nella partecipazione, nel rendersi conto che ciascuno di noi – nessuno escluso – ha bisogno degli altri. Nella consapevolezza che le istituzioni sono più forti se i cittadini si riconoscono in esse e se vi trovano un ancoraggio sicuro, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà. Così è avvenuto qui. È insieme che possiamo edificare l’avvenire”.

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