Ucraina: Betancourt (Rpca Boston), “ruolo di famiglie e caregiver importante per aiutare i bambini a sopravvivere bene nonostante i traumi”

Gli uomini a combattere, le donne e i bambini in fuga verso Occidente. La guerra in Ucraina ha riacceso la luce sul rapporto tra famiglie e migrazione: in occasione della Giornata internazionale delle Famiglie, istituita dalle Nazioni unite domenica 15 maggio, la Strategic Alliance of Catholic Research Universities (Sacru) ha fornito una panoramica del fenomeno che chiama in causa il mondo intero. Sacru è un network composto da otto Università cattoliche di ben quattro continenti diversi (capofila l’Università Cattolica del Sacro Cuore); fin dalla sua fondazione, una delle aree principali su cui si sono concentrate le sue attività ha riguardato la famiglia.
“Dobbiamo riconoscere l’importante ruolo che le famiglie e i caregiver giocano nell’aiutare i bambini a sopravvivere e prosperare, nonostante i traumi e le perdite derivanti dai conflitti armati”, spiega Theresa Betancourt, direttrice del Research Program on Children and Adversity (Rpca) del Boston College. Il riferimento non può che essere rivolto alla sanguinosa guerra che si sta consumando in Ucraina, ma si adatta anche a tutte le zone di conflitto. A Paesi come la Sierra Leone, per esempio, dove l’Rpca conduce da anni una ricerca che secondo Betancourt dimostra come “la formazione del carattere a lungo termine e gli esiti della vita sono anche molto influenzati da ciò che accade alle famiglie dopo la guerra in termini di accesso alla scuola, sostegno sociale e supporto a relazioni sane e riparatrici nella famiglia e nella comunità nel suo complesso”.

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