Amoris Laetitia: Thomasset (Centro Sèvres), “bisogna formare la coscienza e formare al discernimento”

“Attraverso Amoris Laetitia e altri documenti del Papa assistiamo a un’opera di riequilibrio della teologia morale. Amoris Laetitia mette l’accento sulla complessità dell’azione umana e l’esigenza di una ermeneutica contestuale”. Così rev. Alain Thomasset, docente del Centro Sèvres di Parigi, durante la terza giornata del convegno dedicato al quinto anniversario della Amoris Laetitia presso la Pontificia Università Gregoriana. La sessione pomeridiana di oggi segue l’udienza che i partecipanti all’evento hanno avuto con il Pontefice in Vaticano. “La tradizione della Chiesa – ha affermato il docente – avanza, così come ci ha detto questa mattina il Papa. Alcuni critici temono che questa esortazione mini il carattere universalista della Chiesa ma non è vero”. “Alcuni commentatori hanno detto che i fautori vorrebbero uscire dalla morale della legge”, ma Papa Francesco “insiste nel dire che il centro è la misericordia. È questa legge interiore che ci spinge a fare il bene”. “Dobbiamo – ha spiegato – applicare la misericordia ma abbiamo bisogno di pazienza perché il discernimento ha bisogno di tempo. Amoris Laetita ci dice che dobbiamo pensare che la norma deve essere sempre legata alla coscienza e alla storia delle persone”. Il Papa ricorda “che la legge non può essere sufficiente a determinare la colpevolezza di una persona. Dobbiamo tenere conto della storia, della esperienza per dare un giudizio pratico”. Per il docente, “bisogna formare la coscienza, e come dico io, formare al discernimento”. Per questo, ha concluso il teologo, “il Papa ci invita a una pastorale del discernimento che sostituisca una pastorale della prestazione”.

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