Minori e tecnologia: Barrilà (psicoterapeuta), “‘figli digitali’ hanno bisogno di adulti solidi”. “Non confondere informazione con educazione, connessioni con legami”

“Superconnessi. Come la tecnologia influenza la mente dei nostri figli e il nostro rapporto con loro”. È stato il filo conduttore della quarta tappa del percorso di riflessione, promossa dalla diocesi di Cassano all’Jonio, tenuta presso la parrocchia “San Girolamo” di Castrovillari. I lavori sono stati introdotti e presieduti dal vescovo Francesco Savino. Lo sguardo dello psicoterapeuta Domenico Barrilà, riferisce un comunicato, si è soffermato all’influenza dei fenomeni sociali sulla psiche, si posa su i nostri “figli digitali”. Si scopre – secondo Barrilà –, una generazione fragile, che oggi più che mai ha bisogno di adulti solidi, che non confondano l’“informazione” con l’“educazione”. Si tratta di ragazzi che nella rete e nell’ansia di voler essere continuamente “connessi” trasferiscono – magari distorcendolo – il bisogno di “legami” che è proprio dell’uomo da sempre. Barrilà “guarda in faccia la realtà digitale e gli effetti da essa prodotti nel delicato recinto che ospita educatori, genitori, bambini e ragazzi, portandoci a ragionare senza demonizzare con i riflessi dei cambiamenti, positivi e negativi, generati da vecchie e nuove realtà”. Alla fine – ha concluso –, “sperimenteremo la piacevole sensazione di essere tornati in gioco, con le idee più chiare e con qualcosa di concreto da dire e da fare, ma soprattutto con la certezza che niente è più forte del legame educativo, a patto che si abbia voglia di tenerlo in vita per essere testimoni della nostalgia delle realtà”.

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