Mezzogiorno: Draghi, “rafforzare la cooperazione tra Paesi del Mediterraneo”

“Il Mezzogiorno è – come diceva don Luigi Sturzo – ‘il ponte gettato dalla natura’ fra il continente europeo e le coste dell’Africa e dell’Asia, un punto nazionale di scambi e di commerci. In passato, le politiche di sviluppo del Mezzogiorno non hanno valorizzato abbastanza questa caratteristica”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, intervenendo, a Sorrento, al forum “Verso sud: la strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo”.
“Oggi l’area mediterranea ha un livello di integrazione inferiore alle sue potenzialità”, ha osservato il premier, evidenziando che “circa il 90% del commercio nel Mediterraneo avviene tra Paesi dell’Unione europea. Appena il 9% sono scambi tra l’Europa e la sponda Sud del Mediterraneo. Solo l’1% sono scambi tra i paesi della sponda Sud”. “Per invertire la rotta, investiamo innanzitutto nelle infrastrutture”, ha rivendicato Draghi, osservando che “oltre metà dei fondi del Pnrr e del Fondo Complementare in progetti infrastrutturali sono destinati al Mezzogiorno”.
Il premier si è poi soffermato sulla necessità di “rafforzare la cooperazione tra Paesi del Mediterraneo anche nella politica energetica. La guerra in Ucraina ha fatto emergere la pericolosità della nostra dipendenza dal gas russo”. “L’Italia si è mossa con la massima celerità per diversificare le forniture di gas – e intende continuare a farlo”, ha proseguito, rilevando che “in tutto questo, il Sud è centrale. Allo stesso tempo, acceleriamo gli investimenti dell’energia rinnovabile, per migliorare la sostenibilità del nostro modello produttivo”.
Draghi ha anche posto l’attenzione sul fatto che “i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo sono un partner naturale su entrambi questi fronti” ma “per rafforzare questi partenariati, dobbiamo lavorare per la stabilizzazione politica della regione mediterranea”. Il riferimento principale è andato, ovviamente, alla situazione della Libia.
Infine, un passaggio è stato dedicato al “blocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina” che “rischia di provocare una crisi alimentare, che a sua volta potrebbe produrre instabilità politica ma soprattutto una crisi umanitaria di proporzioni straordinarie. L’Italia intende continuare a essere in prima linea per costruire un futuro di pace e di prosperità in tutta la regione mediterranea”.

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