Diocesi: San Benedetto del Tronto, domani porte aperte alla Caritas

Domani, dalle ore 9,30 alle ore 12,30, la Caritas diocesana di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto accoglierà tutti coloro che vorranno visitare la struttura e conoscere i servizi offerti attraverso un percorso che coinvolge tutti e cinque i sensi: musica, immagini, arte, cucina. Porte aperte dunque per scoprire la grande bellezza che c’è alla Caritas: non a caso il titolo dell’incontro è “Quale bellezza salverà il mondo?”, ricorda il giornale diocesano “L’Ancora on line”. Un appuntamento rivolto sia ai membri delle varie Caritas parrocchiali sia alle singole persone che potranno toccare con mano l’importanza sociale e il valore umano della Caritas.
A ciascun visitatore sarà consegnata all’ingresso una mappa per orientarsi all’interno della struttura e poter così trovare agevolmente i punti in cui saranno presenti le attività. Durante la mattina verranno spiegati i servizi offerti dalla Caritas, come ad esempio il centro ascolto, il servizio vestiario e viveri, tutti con un’attività inerente.
Ogni stand sarà contraddistinto da un’immagine che ritrae il “senso” preso in considerazione: ci saranno perciò la zona udito, la zona tatto, la zona olfatto, la zona vista e la zona gusto.
Don Gianni Croci, direttore della Caritas diocesana, spiega, come si legge su “L’Ancora on line”: “Abbiamo pensato di aprire a tutti le porte della Caritas diocesana nella a tutti. Non perché cerchiamo visibilità: non è questo lo stile di Dio, né può essere lo stile della Chiesa. Bensì perché, dopo momenti in cui siamo stati costretti a chiuderci, momenti in cui abbiamo dovuto vivere le relazioni in maniera un po’ particolare, ci sembrava bello incontrarci e guardarci negli occhi. Sarà bello anche e soprattutto proporre la vocazione al volontariato e al servizio che non può non caratterizzare la vita del cristiano”. Attraverso i cinque sensi, prosegue il sacerdote, “faremo dei percorsi guidati. Io credo che sarà un momento bello, simpatico e soprattutto fraterno da vivere insieme. Vi aspettiamo tutti e vi chiediamo di passare la voce. Concluderemo poi la mattinata con un brevissimo momento di preghiera. Siamo contenti di accogliervi e di poterci vedere e rivedere, anche perché così ci sentiamo veramente una Chiesa sinodale, cioè una Chiesa che cammina insieme e cerca insieme di vivere la bellezza della fraternità e dell’attenzione verso tutti, soprattutto verso chi spesso è messo troppo da parte”.

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