Diocesi: mons. Antonazzo (Sora) ai giovani, “la password per entrare nel nostro cuore è ‘ascolto'”

“L’ascolto è come un collirio che migliora lo sguardo sugli altri perché impariamo a conoscerli meglio. In tanti vi chiedono di ascoltare, pochi sono disposti ad ascoltarvi davvero”. Lo scrive il vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, mons. Gerardo Antonazzo, nella lettera rivolta ai giovani della diocesi. “Sui social media gli influencer fanno di tutto per captare la vostra attenzione per condizionare le vostre preferenze. Il fatto di controllare i loro account sta diventando un’ossessione, e chi non lo fa si sente come disconnesso o perso”.
Il presule evidenzia che “l’informazione sta conoscendo un nuovo importante sviluppo in campo comunicativo attraverso le diverse offerte di podcast e chat audio, a conferma che l’udire rimane essenziale per la comunicazione umana”. E cita i dati di Meta, impresa statunitense che controlla diversi servizi di rete sociale quali Facebook, Instagram, e i servizi di messaggistica WhatsApp e Messenger, secondo cui, “vengono inviati circa sette miliardi di voice messages al giorno”. “Una certa ‘overdose’ dell’udito può far diventare profondamente sordi, insensibili, distratti. Praticamente assenti”. Quindi, la domanda di mons. Antonazzo: “Più connessi, più soli?”. “Anche il nostro cuore ha la sua password: per entrarvi devi digitare ‘ascolto’. “Se non ti ascolti non arrivi al cuore, e se non arrivi al cuore non ti conosci. Infatti, il primo passo della conoscenza riguarda se stessi, e inizia con l’ascolto di sé”.

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