Brasile: minacciato di morte durante la Messa il vescovo Ferreira. Solidarietà da “Iglesias y Minería”, Cnbb e arcidiocesi di Belo Horizonte

dom Vicente Ferreira, vescovo ausiliare di Belo Horizonte

La rete ecclesiale continentale latinoamericana “Iglesias y Minería”, in una nota diffusa ieri e inviata al Sir, esprime solidarietà a dom Vicente Ferreira, vescovo ausiliare di Belo Horizonte (Brasile, Minas Gerais) e segretario della Commissione speciale per l’Ecologia integrale e l’attività mineraria della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb). Solidarietà viene espressa, al tempo stesso, dalla Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile e dall’arcidiocesi di Belo Horizonte. La nota denuncia che il vescovo riceve continue intimidazioni e incitamento all’odio. Questa volta, nel pomeriggio di sabato 12 novembre, è stato minacciato di morte da persone armate durante una celebrazione eucaristica tenutasi nella parrocchia di São Caetano, nella città di Moneda, nell’interno dello Stato di Minas Gerais. Secondo la rete ecclesiale, il vescovo viene “perseguitato” per aver ricordato, come scrive Papa Francesco nella “Fratelli tutti” che “il bene, l’amore, la giustizia e la solidarietà vanno conquistati ogni giorno”. La nota evidenza la capacità del vescovo di “sostenere la speranza in un contesto tormentato dalle miniere”. Opera nella regione pastorale di Brumadinho, dove il crollo di una diga nella miniera della compagnia Vale ha ucciso 272 persone, nel 2019, e ha anche alterato la vita di migliaia di persone in tutto il bacino del fiume Paraopeba. Fa parte di un movimento internazionale per la giustizia delle vittime delle economie estrattiviste. Dom Vicente Ferreira è continuamente minacciato per aver difeso la democrazia, per essersi preso cura della dignità umana e della madre terra. L’impunità che aleggia nello scenario brasiliano, di fronte a intimidazioni come quella capitata a dom Vicente Ferreira, incoraggia il persistere di atti criminali e antidemocratici. Per questo motivo, è urgente identificare e ritenere responsabili gli autori di questi atti vergognosi e coloro che incoraggiano questi discorsi di odio e violenza”.

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