Politica: a Strasburgo botta-e-risposta tra socialisti e popolari sulle elezioni italiane. Weber (Ppe), “democrazia solida, contesto proeuropeo”

Tiene banco in Europa il confronto serrato tra forze politiche dopo il voto del 25 settembre in Italia. Nei giorni scorsi il vicepresidente del gruppo dei Socialisti e democratici nel Parlamento europeo, Pedro Marques, aveva puntato l’indice contro il Partito popolare europeo (“sta distruggendo il cordone sanitario anti-estrema destra”, ha dichiarato a eunews.it); stamani, nelle consuete conferenze stampa del martedì durante la sessione plenaria di Strasburgo, a rincarare la dose ci ha pensato la presidente di S&D, Iraxe Garcia Perez: “La preoccupazione del nostro gruppo parlamentare non è solo per il risultato, che evidentemente in Italia ha dato la vittoria a un partito politico di estrema destra, ma anche perché questo apre alla possibilità di un’alleanza in seno all’Unione europea tra forze conservatrici e questa stessa estrema destra, come avviene tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Si tratta di partiti che hanno una relazione speciale con l’amministrazione Putin e per comprenderne gli effetti basta ascoltare la dichiarazione di Silvio Berlusconi pochi giorni prima del voto”.
Il riferimento è alle parole che l’ex premier ha pronunciato a Porta a Porta, quando ha detto che “Putin è stato costretto a inventarsi questa operazione speciale” spinto da una delegazione delle repubbliche indipendentiste del Donbass e dalla stessa popolazione russa “per sostituire il governo Zelensky con persone per bene nell’arco di una settimana”.
“Il Ppe dovrebbe aprire una riflessione su quanto sta accadendo e sui propri risultati – ha proseguito Garcia Perez –. Desidero ricordare infatti che Forza Italia ha ottenuto un risultato del tutto irrilevante con l’8 per cento classificandosi come sesta forza politica in Italia e aprendo la porta al fatto che l’estrema destra neofascista possa guidare il governo italiano, non a caso i primi esponenti europei a congratularsi con Meloni per la vittoria sono stati il presidente polacco Morawiecki, il leader di Vox Abascal e lo stesso Viktor Orban”.
La replica è arrivata a stretto giro di posta dal presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber: “È interessante notare come i socialisti in questi giorni siano concentrati sul Ppe più che sul futuro della nostra Unione. In Italia, dopo il voto, tutto è nelle mani delle istituzioni e in particolare del presidente Mattarella. La democrazia è solida e saprà tener conto del voto della volontà dei cittadini italiani che pure vivono in un contesto del tutto proeuropeo, come dimostra anche la netta sconfitta del partito Italexit. Forza Italia e in particolare il suo rappresentante Antonio Tajani garantiscono l’approccio filoeuropeo grazie anche al risultato alle urne migliore delle attese. Chiunque sarà il primo ministro in Italia si troverà in una situazione complessa con il costo dell’energia e l’inverno alle porte: dobbiamo continuare a lavorare tutti assieme”.

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