Festa di San Francesco: Mattarella, “la pandemia ci ha fatto toccare con mano quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri”. Elogio al “senso di comunità”

(Foto: Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“I gesti compiuti oggi in questa Basilica non rappresentano un rituale. Corrispondono alla consapevole rivendicazione del cammino che la Repubblica ha saputo compiere con la ricostruzione nazionale e lo sviluppo dopo la dittatura e la guerra, consolidando democrazia e libertà, portando nel mondo il contributo di un Paese operoso, creativo, aperto alla cooperazione e all’incontro tra le culture. Sono gesti che avvertiamo come un vincolo morale, per esprimere l’assunzione di valori e di criteri di vita”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio alla Nazione pronunciato ad Assisi, in occasione della festa di San Francesco di Assisi, patrono d’Italia.
“La Conferenza episcopale italiana – ha proseguito il Capo dello Stato – ha voluto ricordare, in questa occasione, tutti coloro che, con sacrificio, si sono prodigati per contrastare il Covid-19 e le sue molteplici conseguenze e, insieme, le tante vittime di questa pandemia. Un atto di riconoscenza collettiva e un gesto di memoria riguardo a una calamità senza precedenti che ha colpito il nostro popolo”, ha aggiunto Mattarella che ha voluto esprimere il proprio “ringraziamento” per “gli operatori della sanità, per tutti i militari e i civili che sono stati volto e braccia delle istituzioni, per gli operatori dei servizi essenziali, per le famiglie che hanno sopperito con amore a ogni genere di carenza, per i volontari che hanno portato fraternità dove c’era dolore, conforto e amicizia dove cresceva la paura”. “Quella drammatica emergenza ha reso evidenti sentimenti radicati”, ha evidenziato il presidente riferendosi a solidarietà, responsabilità verso gli altri, senso del dovere. “Abbiamo saputo affrontare insieme i momenti dolorosi e duri della pandemia grazie all’apporto della scienza, all’organizzazione sanitaria e alla professionalità del suo personale”, il tributo di Mattarella, secondo cui ciò è avvenuto “grazie a quel senso di comunità che è presente anche se, talvolta, sottovalutato e che sa tradursi in comportamenti responsabili e attivi. È accaduto nei decenni passati. Si è ripetuto. È stata una preziosa ancora di salvataggio”. E se “la pandemia ci ha ricordato i nostri limiti”, ha rilevato Mattarella, “ci ha fatto toccare con mano quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri. Anche a livello internazionale, con un’Europa che ha saputo essere protagonista positiva, aperta anche al sostegno verso popoli meno fortunati di altri continenti”. “La pandemia – ha ammonito – non è definitivamente sconfitta, anche se l’azione dei vaccini e la risposta responsabile degli italiani ne hanno frenato l’espansione, ridotto grandemente la pericolosità e salvato la vita a decine di migliaia di persone. Occorrerà ancora intelligenza collettiva e responsabilità”.

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