Diocesi: Salerno, la gestione della mensa dei poveri “San Francesco” passa alla Caritas

Dallo scorso 1° ottobre la gestione della mensa dei poveri “San Francesco”, in via D’Avossa a Salerno, è passata ufficialmente alla Caritas diocesana. Lo hanno spiegato questa mattina il direttore della Caritas diocesana, don Flavio Manzo, e il vicario episcopale per la Carità, don Antonio Romano, che in una conferenza stampa hanno illustrato gli sviluppi sulla situazione della mensa e sul Polo della carità.
L’opera di Mario Conte, viene ricordato in una nota della Caritas di Salerno-Campagna-Acerno, è stata fondata nel 1994 e per anni ha servito i poveri della città, si sente oggi l’esigenza di dare nuovo vigore e slancio a questo servizio essenziale per i bisognosi della città. A causa di diverse vicissitudini, tra le quali il periodo di chiusura per la pandemia, la mensa aveva urgente bisogno di essere rivisitata e la Caritas è se n’è fatta carico, subentrando in tutto e per tutto all’associazione che se ne occupava fino a poco tempo fa.
Attualmente sono serviti circa 150 pasti giornalieri in modalità di asporto, preparati quotidianamente dal ristorante solidale dell’associazione l’Abbraccio Onlus. Tra una decina di giorni dovrebbe riprendere nuovamente il servizio così com’era negli anni precedenti: con i pasti cucinati in loco e consumati a tavola, per accogliere e servire i fratelli bisognosi, al riparo dalle intemperie invernali e soprattutto per dare loro la giusta dignità che meritano e devono avere!
Rispetto al Polo della carità, luogo di accoglienza e incontro, che aprirà a breve in via Bastioni 4, in alcuni locali della diocesi già a disposizione della Caritas, nel corso della conferenza stampa è stato comunicato che sono attualmente in corso i lavori di adattamento e ristrutturazione, che dovrebbero terminare entro la fine del mese di ottobre. “Il Polo – sottolineano dalla Caritas – consentirà di accogliere i fratelli più bisognosi, senza fissa dimora, attraverso un centro diurno, nel quale poter trascorrere le ore della giornata, in particolar modo nei mesi più freddi dell’anno, con attività ricreative e di orientamento per un eventuale reinserimento sociale; un piano dedicato al dormitorio maschile e femminile; un refettorio per consumare la cena e la prima colazione; servizio lavanderia e servizio doccia per gli utenti”.

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