Vaccini: mons. Paglia, “mi auguro che per il Vaticano venga presto la terza dose”. “Per il Papa lascerei a lui la risposta”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Per il Papa lascerei a lui la risposta. Per quanto riguarda me, mi auguro che per il Vaticano venga presto la terza dose”. Così mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, ha risposto alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione della plenaria della Pav, in corso fino al 29 settembre. “Come il Papa ha autorevolmente sottolineato ieri, la  salute o è globale o non è”, ha ribadito l’arcivescovo: “Non possiamo fare a fette la salute, così come non possiamo fare a fette il clima. Se il clima è globale, anche la salute è globale”. Come comunicare con chi non crede nei vaccini? “Come Pav – ha sottolineato il presidente – abbiamo sempre parlato di responsabilità nei confronti del tema dei vaccini, non abbiamo mai parlato di obbligo. Abbiamo sempre parlato di responsabilità verso se stessi e verso coloro che non possono vaccinarsi. C’è una cultura della responsabilità che deve crescere”. “Perché nessuno dice nulla degli anziani privati della libertà e messi nei cronicari?”, la provocazione di Paglia in un’era dominata dalla libertà individuale: “Chi di noi pensava due anni fa che la città di Wuhan avesse a che fare con Codogno? C’è un’interconnessione che deve farci riflettere”. Infine un consiglio domestico: “Eviterei anche in famiglia conflitti e denunce, suggerirei un saggio compromesso, una saggia responsabilità. Dibattiamo in casa anche su questo, ma senza scomunicarci”.

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