Territorio: Cnr, presentati i risultati del progetto Magic e l’Atlante dei rischi geologici marini

È stato presentato ieri alla Camera dei deputati l’Atlante degli elementi di pericolosità dei mari italiani e dei risultati del progetto Magic (Marine Geohazards along the Italian Coasts), coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Il Progetto ha visto tutta la comunità scientifica nazionale che lavora nel campo della geologia marina (3 Istituti del Cnr,  7 università e l’Istituto Ogs) collaborare per il rilevamento, l’interpretazione e la rappresentazione cartografica dei lineamenti di pericolosità dei mari italiani: frane, faglie attive, strutture vulcaniche, canyon, zone con fuoriuscita di gas, zone con dune che migrano sui fondali ecc.
Questi lineamenti sono estremamente importanti per le comunità costiere e le infrastrutture marine, in un Paese con un elevato utilizzo delle coste per gli insediamenti, le infrastrutture di comunicazione e l’industria (prima tra tutte il turismo) come l’Italia. “La ricostruzione di eventi di frana/maremoto come quelli di Gioia Tauro ’77, Nizza ’79, Stromboli ’02, di rottura di cavi e condotte ad opera di flussi gravitativi ed eruzioni vulcaniche, l’individuazione di faglie attive responsabili di grandi maremoti nel passato storico (Messina 1908, Calabria meridionale 1783, Sicilia orientale 1693, Puglia 1627), sono strumenti indispensabili per la definizione del rischio”, si legge in un comunicato.
Oltre alle importanti ricadute per la Protezione civile, il lavoro svolto costituisce una cartografia conoscitiva di base utile per qualsiasi operazione di gestione delle coste e del territorio sommerso, anche in chiave di energia blu, sia per le attuali tecnologie (ad esempio, wind farm) sia per quelle che si verranno mano sempre più sviluppando in un prossimo futuro (energia da onde e correnti, risorse alimentari, risorse minerarie).

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