Terremoto Centro Italia: Legnini (commissario), giovedì via libera al piano da 1,78 miliardi per aree sisma 2009-2016

“Esprimo gratitudine al presidente Mario Draghi per aver voluto ancora una volta testimoniare, in occasione dell’inaugurazione del Parco della Memoria, il dovere del ricordo delle vittime del terremoto de L’Aquila, come aveva già fatto per il sisma di Amatrice lo scorso 24 agosto. Le sue parole, con le quali ha voluto ribadire il dovere morale di accelerare i processi di ricostruzione e la necessità di sostenere lo sviluppo dei due crateri post sisma 2009 e 2016, rappresentano per noi uno stimolo ulteriore nell’impegno di ogni giorno”. Lo ha detto il commissario straordinario di Governo per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, a margine della cerimonia al Parco della Memoria de L’Aquila. “Il percorso avviato diversi mesi fa, finalizzato a individuare le misure per coniugare il rilancio economico e sociale ai processi di ricostruzione dei due crateri – ha affermato Legnini -, è stato oggi autorevolmente suggellato nelle parole del presidente del Consiglio. Dopo che il Governo e il Parlamento hanno provveduto a stanziare un miliardo e 780 milioni di euro e ad emanare le norme per la gestione unitaria degli interventi, con una governance che vede insieme non soltanto i due crateri 2009 e 2016, ma anche i tre livelli di governo, centrale, regionale e locale, si apre adesso la sfida dell’attuazione”. “Ho convocato per giovedì 30 settembre la Cabina di coordinamento Sisma 2016, integrata dalla Struttura di missione e dai rappresentanti del cratere L’Aquila 2009 e dal Dipartimento Casa Italia, che dovrà definire i programmi unitari per i due crateri da finanziare con tali risorse. Entro la fine dell’anno individueremo con le Regioni ed i Comuni i progetti sui territori e definiremo i bandi per il sostegno alle imprese. È un’occasione unica – ha concluso il commissario – che richiede il massimo impegno e la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali coinvolti chiamati ad affrontare una sfida decisiva per il futuro dell’Appennino centrale”.

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