Parlamento Ue: presidenza slovena, dibattito con il primo ministro Jansa. Voto su due fondi per la gestione della migrazione

(foto SIR/European Parliament)

Seconda giornata di plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo: i deputati oggi discuteranno con il primo ministro sloveno, Janez Janša, le priorità della presidenza slovena per la seconda metà del 2021. La presidenza semestrale slovena del Consiglio dell’Ue “dovrebbe concentrarsi sulla tempestiva attuazione del pacchetto di incentivi del Recovery, per finanziare le misure nazionali volte ad alleviare le conseguenze economiche e sociali della pandemia e facilitare l’adozione dei piani nazionali di ripresa”, segnala una nota dell’Eurocamera. Inoltre, la Slovenia ha annunciato che intende portare avanti la discussione sulla Conferenza sul futuro dell’Europa e promuovere lo Stato di diritto in tutta l’Ue. Resta in primo piano, su questo versante, lo scontro interno all’Unione sulla legge varata dall’Ungheria sui temi dell’omosessualità. La Commissione sta preparando una lettera che richiama Budapest al rispetto dei diritti e della dignità di tutte le persone: la Commissione conta sull’appoggio di 17 Stati membri, Italia compresa.
Altro argomento in agenda oggi la discussione e votazione su due fondi per aiutare i Paesi Ue a migliorare la gestione di flussi migratori e delle frontiere e facilitare l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi. Il Fondo per l’asilo, la migrazione e l’integrazione 2021-2027, del valore di 9,88 miliardi di euro, “mira a rafforzare la politica comune di asilo, sviluppare la migrazione legale in linea con le esigenze degli Stati membri, sostenere l’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi e contribuire alla lotta contro la migrazione irregolare”. Su richiesta del Parlamento, il fondo dovrebbe servire anche a convincere gli Stati membri a condividere più equamente la responsabilità di ospitare rifugiati e richiedenti asilo in tutta l’Ue, posizione più volte sostenuta dall’Italia.
Inoltre il Fondo per la gestione integrata delle frontiere, per un valore di 6,24 miliardi di euro, dovrebbe contribuire a “rafforzare la gestione delle frontiere esterne, garantendo al tempo stesso il rispetto dei diritti fondamentali”.
Vista la procedura mista di questa plenaria, l’esito delle votazioni si dovrebbe conoscere domani mattina.

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