Colombia: vescovi in Assemblea per eleggere i nuovi organi direttivi, si conclude il mandato di mons. Urbina

(Foto: Conferenza episcopale colombiana)

I vescovi della Conferenza episcopale colombiana (Cec) tornano a riunirsi in presenza dopo un lungo periodo, a causa delle restrizioni per il Covid-19 (che peraltro continua a provocare mediamente più di 500 vittime al giorno, nonostante l’avanzare della campagna vaccinale). Si è aperta infatti ieri, nella sede della Cec a Bogotá, la 111ª Assemblea plenaria dell’episcopato. In questa occasione, si conclude il servizio dell’attuale presidenza, procrastinato di quasi un anno, e in particolare del presidente, mons. Óscar Urbina Ortega, arcivescovo di Villavicencio, che ieri ha aperto i lavori. Con questa Assemblea si conclude anche l’attuazione del piano pastorale decennale varato dai vescovi nel 2011. In apertura, è stata espressa “gioia” per il buon esito dell’intervento chirurgico al quale è stato sottoposto il Papa e la “vicinanza” della Chiesa colombiana al Santo Padre. La presidenza di mons. Urbina, iniziata nel 2017, è stata caratterizzata dalla visita di Papa Francesco e dalla difficile attuazione degli accordi di pace, rispetto alla quale la Chiesa non ha fatto mancare il suo impegno.
Il presidente uscente ieri ha ringraziato per la collaborazione i più stretti collaboratori e i confratelli vescovi. Il presule ha osservato che la speranza è l’unica che fortifica “per continuare a scoprire e saper leggere i segni della presenza dello Spirito in questo tempo nuovo, segnato dall’assenza di Dio in tante persone”. Oltre a questo, ha aggiunto, “è essenziale continuare a educare alla fede e all’amore fraterno, valorizzando i carismi, i servizi, i ministeri nell’unità della comunione”. Mons. Urbina ha auspicato “una speranza più forte” per “poter crescere in una comunione episcopale aperta allo Spirito e docile al Magistero”, nella prospettiva di una Chiesa “in uscita” e sempre più sinodale.

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