Adozioni: al via oggi l’Icar. Bonetti (min. Famiglia), “pandemia ha avuto effetti negativi, ma non è svanito desiderio delle coppie di accogliere”

Sono stati avviati oggi i lavori della 7ª edizione dell’International Conference on Adoption Research 2021, l’evento che il Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica ospita via web fino al 9 luglio. “La pandemia ha avuto degli effetti negativi, a tratti devastanti, anche sul meccanismo che regola le adozioni internazionali, in particolare per quanto riguarda ovviamente il tema della salute e del rapporto tra gli Stati – ha dichiarato la ministra per le Pari opportunità e la famiglia e presidente della Commissione per le adozioni internazionali (Cai), Elena Bonetti -. Tuttavia abbiamo accompagnato le famiglie caso per caso, facilitandone il percorso di rientro e seguendo le bambine e i bambini insieme agli enti autorizzati”.
Nel suo intervento la ministra ha evidenziato che “il Family Act prevede sostegni anche per le famiglie adottive. L’assegno unico universale è rivolto a tutte le bambine e i bambini – quindi anche ai bambini che sono adottati nell’ambito delle adozioni internazionali -. Servono poi azioni specifiche che vadano nell’ottica di un aumento significativo delle risorse che destiniamo come rimborso alle famiglie: in due anni abbiamo pressoché raddoppiato le risorse destinate fino ad arrivare a 9mila euro di contributi”. Per quanto l’anno di emergenza sanitaria abbia colpito la società in tutto il mondo, “la buona notizia è che le adozioni internazionali non si sono interrotte. L’altro elemento altrettanto significativo è che abbiamo rilevato comunque un desiderio rivolto all’adozione internazionale”. La ministra ha ribadito che il trend negativo della denatalità nel nostro Paese ricade anche sulle adozioni e sulla difficoltà delle coppie di aprirsi a una scelta di genitorialità.
Un dato confermato anche dalla presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, Maria Carla Gatto, che è intervenuta al convegno: “La tendenza purtroppo è una costante diminuzione delle domande di adottabilità e i dati lo testimoniano. Nel distretto milanese nel 2018 le domande sono state 658, nel 2019 564 e nel 2020 519. Ma a parte l’ultimo triennio, se consideriamo gli ultimi vent’anni dobbiamo constatare che le richieste sono diminuite del 58%. Possiamo attribuire questo calo al peggioramento delle condizioni economiche e sociali, all’aumento delle tecniche di fecondazione assistita e al fenomeno del crollo delle nascite (solo 400.000 nell’ultimo anno)”.
L’Italia resta comunque dopo gli Stati Uniti il secondo Paese per numero di adozioni internazionali. A questa considerazione va aggiunta quella che vede un miglioramento delle politiche interne a diversi Paesi di origine dei bambini che ha portato a una crescita dell’adozione nazionale e degli affidi.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa