Papa Francesco: alla Fao, “lo sviluppo di un’ economia circolare è vantaggioso”

“Lo sviluppo di un’economia circolare, che garantisce le risorse per tutti, comprese le generazioni future, e promuove l’uso di energie rinnovabili è vantaggioso”. Lo scrive il Papa, nel messaggio – in spagnolo – inviato a Michał Kurtyka, il ministro polacco del Clima e dell’Ambiente che presiede i lavori della 42.ma sessione della Conferenza Fao in programma in modalità virtuale fino al 18 giugno. In un contesto in cui l’insicurezza alimentare si è acuita a dismisura a causa della pandemia, Francesco, sulla scorta della Laudato sì e della Fratelli tutti, chiede di ridisegnare “un’economia a misura d’uomo, non solo soggetta al profitto, ma ancorata al bene comune, amica dell’etica e rispettosa dell’ambiente”. “Invertire la rotta seguita finora” investendo “in un sistema alimentare globale capace di resistere alle crisi future”: è questa, per il Papa, la lezione da imparare dalla pandemia. Tutto ciò comporta, spiega Francesco, la promozione di un’agricoltura sostenibile e diversificata” che tenga conto “del ruolo prezioso dell’agricoltura familiare e delle comunità rurali”. Sono proprio “coloro che producono cibo a soffrire della mancanza o della scarsità di cibo”, denuncia il Papa: quei “tre quarti dei poveri del mondo” che “dipendono principalmente dall’agricoltura per il loro sostentamento” e che invece sono esclusi dai mercati, dalla proprietà della terra, dalle risorse finanziarie, da infrastrutture e tecnologie. Alla Fao e alle istituzioni internazionali Francesco chiede di “raggiungere l’autonomia alimentare, sia attraverso nuovi modelli di sviluppo e di consumo, sia attraverso forme di organizzazione comunitaria che preservino gli ecosistemi locali e la biodiversità”. “Siamo invitati a costruire con pazienza e determinazione una cultura di pace, che sia diretta verso iniziative che abbraccino tutti gli aspetti della vita umana e ci aiutino a respingere il virus dell’indifferenza”, scrive il Papa, esortando a perseguire la fraternità, come responsabilità personale e collettiva . Tutti gesti concreti, li definisce, necessari a stimolare la “fraternità”, sulla base di una responsabilità individuale e collettiva. “Approfittiamo di questa prova – conclude Francesco – come un’opportunità per preparare il domani per tutti, senza scartare nessuno”.

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