Cinema: Gubitosi (Gff), “un osservatorio dei Festival per fare più bella e più ricca la nostra Italia”

“È la vittoria delle periferie. Anche le grandi città avranno bisogno di attingere a questa forza. Le realtà locali meritano di emergere e di essere patrimonio nazionale e internazionale. Non facciamoci trovare impreparati, noi saremo al vostro fianco”. Questo, ieri, l’appello del fondatore e direttore di Giffoni Film Festival (Gff), Claudio Gubitosi, al termine della tre giorni che ha visto protagonisti oltre duecento direttori e organizzatori di cento festival e rassegne cinematografiche italiane.
A sottolineare lo spirito di un’iniziativa fortemente voluta da Giffoni per provare a costruire una rete e far ripartire insieme l’Italia della cultura, è stato Jacopo Gubitosi, managing director: “Finalmente potremo collaborare concretamente e fattivamente. Ci saranno nuove occasioni per approfondire quanto di buono è emerso in questi giorni”, come l’“urgenza” di “condividere esperienze e sottrarre così spazio alla solitudine. Ci accomuna la passione per il cinema, ci accomuna la voglia di fare del cinema uno strumento di crescita culturale e sociale”.
Dalla tre giorni, come più volte ribadito dal direttore, non nasceranno associazioni, “ma un osservatorio che ci metterà ancora di più nella condizione di esercitare i nostri diritti all’interno del sistema Paese, dove nessuno ha una titolarità esclusiva, ma tutti lavorano insieme per fare più bella e più ricca la nostra Italia”.
La parola d’ordine di questa nuova rivoluzione culturale dovrà essere responsabilità: “C’è bisogno di una progettualità lunga. I festival possono generare tante occasioni di lavoro, permettendo a migliaia di ragazzi e ragazze di esprimere il loro talento senza dover necessariamente lasciare il proprio paese o la propria città. Perdere così tanti giovani significa rinunciare al futuro, non possiamo permettercelo”, ha concluso Gubitosi.

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