Migrazioni e asilo: conferenza interparlamentare. Vitorino (Iom), con la pandemia chiusura dei confini, ora un patto europeo per le migrazioni

“Come Paesi europei che siamo emersi dalla terza ondata abbiamo riscoperto il nostro rispetto per l’abilità di chiudere i confini. Siamo stati tagliati fuori dal commercio internazionale per la prima volta nella nostra vita”. Con un po’ di ironia, António Vitorino, direttore generale dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) ha iniziato il suo intervento alla seconda conferenza interparlamentare di alto livello su migrazione e asilo in Europa oggi a Bruxelles. Partendo dalla prospettiva europea, ha allargato lo sguardo alle implicazioni a tutti i livelli scatenati dalla pandemia e nello specifico dalla chiusura dei confini. A fine del 2020 c’erano nel mondo oltre 235 milioni di persone in grave povertà e bisognose di protezione: “Se resteranno senza risposte”, così Vitorino, “questo avrà conseguenze nel lungo periodo”. La pandemia ha mostrato anche quanto siano fondamentali i lavoratori migranti. La migrazione “resta legata allo sviluppo sostenibile e se non lo si considera, non si uscirà dalla pandemia e non si raggiungeranno gli obiettivi dell’agenda 2030”. Occorre dunque investire nella ripresa economica a livello mondiale. Critico nel breve periodo è il tema delle vaccinazioni: se lodevole è l’impegno del G7, “serve di più e soprattutto più in fretta”, sul piano economico, ma serve anche una attenzione specifica a migranti e sfollati che al momento non rientrano nei piani vaccinali. “Eliminare ogni genere di barriere” è l’imperativo.
Da Vitorino un richiamo: serve portare i vaccini “non solo nelle capitali dei Paesi poveri”, pena il rischio di creare un nuovo cimitero nel mondo. “Mentre milioni di persone sono escluse dal sistema internazionale dei viaggi, a motivo del loro status vaccinale, l’Ue come leader globale nella gestione delle frontiere, ha una grande opportunità ora di garantire che tutti i partner beneficino dalle proprie competenze”, ha ancora esortato Vitorino che, richiamando le “cifre spaventose” dei morti sulla rotta del Mediterraneo centrale (“da gennaio ad aprile 2021 sono stati 677, 3 volte di più dello stesso periodo del 2020”), ha chiesto vie legali e sicure per le migrazioni. E ha incoraggiato l’Ue ad avanzare con il patto europeo sulle migrazioni: “serve all’Ue nel suo interno e serve all’esterno dell’Ue”.

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