Siria: Pedersen (Onu), condanna per l’uccisione di civili e sanitari nell’attacco all’ospedale di Afrin

Ferma condanna dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir O. Pedersen, per l’attacco all’ospedale Al-Shifaa nella città di Afrin, nel nord della Siria, che ha provocato l’uccisione e il ferimento di civili, compreso il personale medico, e la distruzione di parti dell’ospedale. “Tali attacchi spaventosi contro civili e infrastrutture civili, comprese strutture sanitarie e lavoratori – denuncia il rappresentante Onu – sono inaccettabili e devono cessare. Tutte le parti devono rispettare pienamente i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale, compresa la protezione dei civili e degli obiettivi civili. Ribadisco anche l’appello del segretario generale alla responsabilità per i crimini commessi in Siria”. “Questo attacco e le continue violenze”, per Pedersen, “sottolineano ancora una volta l’importanza di mettere in atto un cessate il fuoco a livello nazionale in Siria e un rinnovato sforzo per compiere progressi nell’attuazione della risoluzione 2254 (2015) del Consiglio di sicurezza”.
L’attacco è avvenuto sabato 12 giugno e ha provocato almeno 18 morti, tra pazienti e personale sanitario dell’ospedale. La città di Afrin, un tempo governata dai curdi, dal 2018 è controllata dalle forze turche alleate con alcuni gruppi di ribelli siriani. Questi ultimi sono in guerra sia con le forze del regime dittatoriale di Bashar al Assad, sia con i curdi.

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